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Norma Rangeri: "Nichi Vendola deve fare un passo indietro. Magari ci fosse Tsipras"

Andrea Tempestini
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Nella disfida comunista entra a gamba tesa Norma Rangeri, la direttrice de il manifesto, che in verità, sulla possibile auto-disintegrazione di Sel, si era dimostrata piuttosto profetica. Affermò infatti che il balletto europeo di Barbara Spinelli ("Rinuncio al seggio e mando in Europa un giovane", "Anzi no") avrebbe "prodotto un forte contraccolpo sul partito e si rischia l'effetto domino". Che sia colpa della Spinelli o che sia "merito" di Matteo Renzi, di sicuro c'è che questo contraccolpo con tanto di effetto domino si è fatto sentire, eccome. Sinistra e Libertà si è liquefatta, ed un gruppo capeggiato da Fava e Migliore abbandona il partito, direzione Pd. "Contropartite?" - Secondo la Rangeri, intervistata dal Corriere della Sera, "chiaramente quel 40 e passa per cento di Renzi (alle Europee, ndr) ha un'enorme forza di attrazione. E' un richiamo di sirena, non soltanto per Scelta civica, ma anche per la sinistra. E soprattutto per il partito di Sel, che si è sempre posto come sinistra di governo". La direttrice de il manifesto sospetta che i vari Migliore e Fava possano anche aver agito in base a qualche promessa, a qualche garanzia. "Immagino che ci sarà una contropartita - spiega -. L'anno prossimo ci saranno Regionali, Amministrative e sembra di capire che la rappresentanza ministeriale del Ncd potrebbe essere ridotta. E se si è sulla scia del vincitore...". Passi indietro - Poi però - dopo una battuta sulla lista Tsipras, il cui risultato "non è poco", e una sul Pd di Renzi che "mi ricorda un po' l'idea di Veltroni" - la Rangeri punta il mirino su Nichi Vendola. "Ha fondato Sel, ha sempre avuto un ruolo importantissimo. Però, indubbiamente, la sua immagine è usurata. La sinistra deve guardare alle nuove generazioni, penso che Vendola ne sia consapevole". La direttrice comunista, dunque, chiede al comunista Nichi di farsi da parte. E gli ricorda: "Il vero Tsipras, cioè Alexis, ha vinto in Grecia perché sono anni che il suo partito si muove nei quartieri, tra la gente. In Italia non lo fa più nessuno. Ecco, la sinistra deve abbandonare le operazioni a tavolino e tornare lì dove c'è bisogno di noi, fare attività sociale vera, essere riconosciuti".

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