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Udc, Pierferdinando Casini: "Io, Berlusconi e il futuro"

Ignazio Stagno
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Pierferdinando Casini vuole tornare col Cav. Pierfurby teme di scomparire dai rada della politica così si riavvicina al Cav e in un'intervista al Giornale afferma: "Sono fiero di essere uno dei pochi a non avere avuto mai nulla di personale contro Berlusconi e credo che la politica sia dialogare con tutti, in particolare con chi è fondamentale per le riforme". Insomma un ritorno di fiamma. Magari dettato anche dalle esigenze di poltrona, dato che l'Udc ormai viaggia sull'1 per cento nei sondaggi. Poi Casini parla anche del futuro del centrodestra e dell'appello del Cav per una reunion dei moderati: "Lo spazio c'è per il centrodestra se si parte dai problemi e non dalle persone. Lo spazio politico c'è ma non si eredita; si conquista. Se Renzi fosse stato cooptato non avrebbe il 40%". "Quello fa parte del metodo. Il problema è il merito: tornare a parlare alla piccola media impresa che oggi vota Renzi o Grillo, ritrovare un proprio insediamento sociale". Appello a Silvio - A questo punto il leader dell'Udc parla delle scelte politiche di Silvio negli ultimi anni: "Berlusconi ha commesso molti errori. Altri, che non ha fatto, gli sono stati addebitati (Rapporto con la Russia, questione Libia). La verità è che Berlusconi è stato un grande alibi per tutti: sia destra che sinistra hanno vissuto di rendita evitando di misurarsi con le proprie contraddizioni". Infine un mea culpa per aver appoggiato il governo Monti: "Sul piano politico ho commesso un errore, d'altra parte Scelta civica alle Europee s'è sgretolata. È vero: ho sponsorizzato il Professore, sono stato l'unico a metterci la faccia, pagando in termini elettorali. Ma quel governo è stato votato da tutti e ha imposto all'Italia sacrifici necessari per recuperare credibilità". Ma per adesso quei sacrifici non sono serviti a nulla...

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