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Renzi-Berlusconi, anche un patto economico

Nel faccia a faccia il Cav promette il sostegno alla legge di stabilità in cambio di tagli alle spese e alla pressione fiscale

Matteo Legnani
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Lui storico proprietario del Milano, l'altro tifoso della Fiorentina. E così, nel terzo faccia a faccia tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi, a meno di un mese dall'inizio del campionato, trova spazio anche il calcio. Perchè il cavaliere avrebbe confessato al premier tutte le sue preoccupazioni per una stagione del Miloan che si annuncia difficile, come se non di più di quella scorsa. Almeno stando ai risultati delle amichevoli estive. Poi, certo, si è parlato di voto e di Italicum, ma sulla definizione delle soglie per i partiti "minori" non si è andati oltre un'intesa di massima sulla possibilità di rivederle al ribasso, con Berlusconi che si sarebbe raccomandato con renzi di trattare bene Alfano solo se nei prossimi mesi l'ex delfino compirà consistenti passi di avvicinamento. Di quirinale si è deciso di discutere in un prossimo vis a vis, che si terrà con ogni probabilità a settembre, quando l'esame in Parlamento della riforma elettorale dovrebbe già essere stato avviato. Così, anche per la concomitanza della diffusuione dei dati istat sul Pil del secondo trimestre 2014, i due si sono trovati a parlare soprattutto di economia. è con tono quasi paterno che Berlusconi dispensa consigli a Renzi: “Stai attento ai segnali che ti stanno arrivando, anche da parte dei poteri forti. Io ci sono già passato”. I segnali sarebbero la linea critica del Sole24Ore, giornale di Confindustria, del Corriere, termometro dei mondi che contano, e della stampa straniera come il Wall Street Journal. E ancora le stesse lobby nostrane da Confcommercio alle categorie che stanno facendo passare il messaggio che gli ottanta euro non sono serviti a rilanciare i consumi: “E attento allo spread e ai mercati – dice Berlusconi - sai come furono usati su di me” prosegue il Cavaliere. Spread che si alza in giornata raggiungendo 170 punti base accompagnato dal crollo di piazza Affari di tre punti, che bruciano 13 miliardi di titoli. Decisivo sarà l'autunno. Ecco l'offerta di un “aiuto”. Non un appoggio esterno, né un ingresso formale in maggioranza. È l'offerta di sostenere “singoli” provvedimenti “per il bene del paese” se contengono misure potabili per il centrodestra su fisco, giustizia, lavoro, ovvero quelle riforme strutturali che chiede l'Europa sin dalla famosa lettera Draghi-Trichet.Tra i due si sarbbe così stretto, dopo quello sulle riforme, anche una sorta di "patto economico" con il quale il Cav avrebbe garantito al premier il sostegno alla legge di stabilità se questa passerà attraverso un contenimento della pressione fiscale, tagli alle spese (la famosa spending review). Berlusconi avrebbe anche detto a Renzi di non preoccuparsi del patto di stabilità, perchè sul quel fronte ci sarà lui a sostenerlo di fronte alle critiche.

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