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Matteo Renzi: "Togliere l'Italia dalle mani dei soliti noti"

Andrea Tempestini
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Ultimo spot firmato da Matteo Renzi: "Togliamo il Paese dalle mani dei soliti noti, quelli che vanno in tutti i salotti buoni a concludere gli affari di un capitalismo di relazione ormai trito e ritrito. Questa è la rivoluzione culturale che serve all'Italia: spalancare le finestre e fare entrare aria nuova". Così il premier, che pure dai "soliti noti" è stato aiutato nella sua furba ascesa verso Palazzo Chigi, in un'intervista al settimanale ciellino Tempi. Ottimismo europeo - Matteo poi aggiunge: "Io vedo l'Italia che ci sarà tra dieci anni e sono certo che torneremo ad essere la guida in Europa". Al direttore, Luigi Amicone, il premier spiega: "Ci vuole lo spirito del maratoneta. Chiarezza sull'obiettivo finale e passo dopo passo si va avanti a viso aperto. Alla fine di questo percorso sono certo che l'Italia, grazie alle straordinarie qualità dei suoi cittadini, tornerà ad essere la guida, non il problema, dell'Europa". Altri annunci - Il presidente del Consiglio prosegue poi con la politica degli annunci, e assicura una importante riforma della scuola. "Stiamo lavorando, e seriamente, con il ministro Giannini e con la sua squadra e il 29 agosto presenteremo una riforma complessiva che, a differenza di altre occasioni, intende andare in direzione dei ragazzi, delle famiglie e del personale docente che è la negletta spina dorsale del nostro sistema educativo. Che - prosegue - non è affatto vero sia un problema ma un asset strategico del nostro Paese, che va valorizzato e messo in sicurezza. In ogni caso la sfida educativa è la mia priorità". E via con altre promesse: "Tra dieci anni l'Italia non sarà come l'avranno fatta i funzionari degli uffici studi delle banche o i politici di Montecitorio; l'Italia sarà come l'avranno fatta le maestre, i maestri, gli insegnanti". "Sto con Draghi" - In un'altra intervista alla televisione toscana Rtv 38 Renzi smorza i dissapori con Mario Draghi e definisce "di buonsenso" le parole del presidente della Bce. !Le cose che ha detto il governatore Draghi, che sono state oggetto di una polemica estiva, sono cose di buonsenso. Lui ha detto che chi fa le riforme ha il dovere di mettere in campo tutti fli strumenti di flessibilità che ci sono. Noi rispettiamo la regola del 3% e la rispetteremo ma diciamo che l'Europa non può essere soltanto tagli, vincoli e spread".

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