Cerca
Logo
Cerca
+

Ruby Ter, chiesto il rinvio a giudizio per Silvio Berlusconi

Andrea Tempestini
  • a
  • a
  • a

«Silvio Berlusconi deve essere rinviato a giudizio per corruzione in atti giudiziari nell'ambito del processo Ruby ter». Non c'è pace per il Cavaliere: puntuale, appena torna ad assumere un ruolo politico centrale, la procura di Milano lo azzanna di nuovo. Cosa ha fatto il “pericoloso califfo” di Arcore stavolta? Nulla di nuovo. O di diverso dal passato. Perché anche questo terzo procedimento ruota sempre intorno ai fatti per i quali Berlusconi è stato già assolto nel Ruby uno. Ma alla procura di Milano il fascicolo con le iniziali S. e B. è un evergreen. Non appassisce mai. Neanche quando l'emergenza è la sicurezza dei cittadini. Il terrorismo. La richiesta dei pm arriva in tarda mattinata, quando l'ex premier è in viaggio da Roma a Milano. Non fiata, ma lascia trapelare tutto il suo «disgusto» a causa dell'ennesimo tentativo di trascinarlo in tribunale per gli stessi fatti che lo hanno visto già assolto. Parlano i dirigenti azzurri. Tutti. A fine giornata c'è un'enciclopedia di dichiarazioni su « Silvio il perseguitato», «il nemico di sempre dei pm», la vittima di una «giustizia ad orologeria» che si scatena appena l'ex capo del governo rimette in naso in politica. Trenta persone nel mirino dei pm. L'accusa ritiene che Berlusconi abbia pagato 21 ragazze, tra cui Karima el Marough, anche nota come Ruby Rubacuori, e altre persone che hanno testimoniato nel Ruby uno, processo che si è concluso con l'assoluzione di Silvio davanti alla Corte di Cassazione. Sarà adesso il Giudice per l'udienza preliminare a decidere se accogliere o meno la richiesta di rinvio a giudizio. I pubblici ministeri hanno voluto precisare che il ter è un procedimento «autonomo» e svincolato dagli altri due processi Ruby. Il primo riguardava Silvio, condannato in primo e in secondo grado per prostituzione minorile e concussione. Il Ruby bis era a carico di Nicole Minetti, Lele Mora ed Emilio Fede. Anche loro sono stati assolti in Cassazione, con una sentenza che ha ribaltato gli altri due giudizi precedenti. Ora però i magistrati sostengono di avere una mole di materiale documentale molto ampia, fatta di intercettazioni, mail, conversazioni whatsapp e diari personali. Le toghe ricordano inoltre che la Cassazione, pur assolvendo il Cav, ha affermato che «è stata provata oltre ogni ragionevole dubbio l'esistenza di un sistema prostitutivo ad Arcore». Forza Italia insorge. Il consigliere politico di Berlusconi e governatore della Liguria Giovanni Toti punta il dito contro le «strane priorità» della giustizia milanese: «Nel mondo l'emergenza è il terrorismo. Alla Procura di Milano l'urgenza è chiedere un ennesimo rinvio a giudizio per Berlusconi». Il capogruppo alla Camera Renato Brunetta parla di «accusa assurda», marziana, grottesta» e chiede uno «stop a questa barbarie. Certa magistratura non faccia lotta politica». Per Daniela Santanchè le «toghe rosse» sono terrorizzate dal «consenso berlusconiano e vogliono sentenziare la sua morte politica per via giudiziaria». Mara Carfagna si dice «convinta che Berlusconi, come già accaduto per il famigerato processo Ruby uno, risulterà estraneo alle accuse mossegli nell'ambito del processo Ruby ter, sconfiggendo ancora una volta chi continua ad usare la giustizia per meri fini politici». Per «certa magistratura», commenta Cosimo Sibilia, «Berlusconi è una conclamata ossessione patologica». di Salvatore Dama

Dai blog