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Pdl, "marcia" sul tribunale per Berlusconi:"La persecuzione è oltre ogni limite"

Gli azzurri protestano pacificamente con la magistratura. Cantano l'inno di Mameli davanti al palzzo di giustizia di Milano. Alfano: "Questi sono fatti gravissimi"

Ignazio Stagno
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Il Pdl si mobilita per Silvio Berlusconi. Il Cav è ancora in ospedale al San Raffaele per una forte congiuntivite. Gli azzurri sono sul piede di guerre e chiedono uno stop alla pressione giudiziaria che è piombata sulle spalle dell'ex premier. Con una marcia simbolica verso il tribunale di Milano, parlamentari e uomini e donne di partito hanno intonato davanti le scale del palazzo di giustizia l'inno d'Italia. Tra i presenti alla manifestazione c'è anche Maria Stella Gelmini che ha affermato: "Abbiamo dei dubbi sul fatto che ci sia ancora spazio per essere cauti e moderati, perche' si e' superato ogni limite alla persecuzione giudiziaria. Siamo qui per difendere la democrazia dal tentativo di sovvertire il voto popolare''. Secondo l'ex ministro, infatti, ''c'e' un pezzo di magistratura, e non tutta lo sottolineo, che sta recando un danno al Paese e quindi questa iniziativa e' nata in maniera spontanea''.  La protesta di Alfano - Anche il segretario del Pdl Angelino Alfano è dalla parte del Cav e in una nota fa sapere che " i gruppi parlamentari di Camera e Senato del Popolo della Liberta' sono stati costretti ad interrompere la riunione operativa in corso a Milano sugli adempimenti di inizio legislatura poiche' il tribunale del capoluogo lombardo, negando il legittimo impedimento, ha stabilito la non valenza istituzionale e politica di tale riunione", si legge in una nota diffusa dall'ufficio stampa Pdl. "Questo gravissimo comportamento - prosegue la nota - rappresenta un vulnus democratico e un volgare svilimento delle istituzioni e dell'attivita' di deputati e senatori". "Per denunciare questo attacco all'istituzione parlamentare bisogna fare qualcosa dopo tre fatti gravissimi:  'tre fatti gravissimi': il mancato riconoscimento del legittimo impedimento ai parlamentari avvocati Ghedini e Longo, la visita fiscale a Berlusconi e la richiesta di giudizio immediato da parte della Procura di Napoli. 'Noi siamo parlamentari, rappresentiamo il popolo, questa era una riunione di rango costituzionale. La 'visita fiscale di tre professori a Silvio Berlusconi per stabilire se e' davvero in una situazione di malattia o di difficolta'. Trovo anche questo scandaloso e non degno del funzionamento della giustizia di un Paese civile''. Terzo ''fatto gravissimo'' per Alfano: ''Mentre eravamo riuniti abbiamo avuto notizia della richiesta di giudizio immediato da Napoli per il caso Di Gregorio, nei confronti di quel presidente, Silvio Berlusconi, che aveva dato la disponibilita' ad essere sentito dal 15 marzo in poi''.  Aventino per la giustizia - Alfano, inoltre,  rivolgendosi ai parlamentari del Pdl, avrebbe confermato l'intenzione di valutare l'opportunita' di non partecipare ai lavori parlamentari finchè le richieste del Pdl non saranno prese in esame, a partire dalla 'questione giustizia'. Il Pdl minaccia una sorta di "Aventino". Nel chiedere ai parlamentari una valutazione, il segretario ha anche prospettato l'ipotesi di annunciare a Napolitano tale intenzione. Di fronte alla richiesta di Alfano se i parlamentari condividessero 'Aventino' e volonta' di renderne partecipe il Colle, i pidiellini hanno applaudito. La motivazione della scelta di non partecipare alle prime sedute del Parlamento, avrebbe spiegato Alfano, "deriva dal fatto che quanto sta accadendo va contro ogni principio democratico e contro le stesse istituzioni repubblicane, sempre rispettate dal Pdl, riferendosi non solo alla situazione giudiziaria ma anche a quella politica e al comportamento del Pd. A Napolitano affideremo la nostra preoccupazione per l'emergenza democratica".

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