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Berlusconi: "Scaldate i motori, governo forte o voto a giugno"

Silvio Berlusconi

Drappello di contestatori al comizio friulano: "Con quelle barbe lì...". Poi ripete: "Senza un governo forte qui si torna subito alle elezioni"

Sebastiano Solano
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Quello che non era successo a Roma e a Bari, dove il Cav è stato accolto dall'entusiasmo di migliaia di elettori, è successo ad Udine. Il solito gruppetto di contestatori ha preso di mira Silvio Berlusconi, scandendo lo slogan "In galera-in galera" e ricoprendolo d'insulti quali "buffone" e "venduto". Il Cav, come è noto, nelle battaglie si esalta. E si esalta anche di fronte a una dura contestazione. Così ha riposto per le rime: "Vi stavamo aspettando, così dimostrate che con questo modo di fare non avete rispetto per gli avversari - ha detto Berlusconi dal palco -. Noi nella nostra storia non abbiamo mai fatto cose del genere. Siamo più avanti". Poi si è lasciato andare ad una battuta sui contestatori: "E non vi dico dal lato estetico, perché qui ci sono belle ragazze, perché voi lì con quelle barbe non so come vi svegliate la mattina. Se vi guardate allo specchio capisco perché siete incazzati".  Elezioni imminenti - Chiusa la pratica, Berlusconi è poi tornato all'attacco, scandendo a chiare lettere ciò che ormai, dopo il fallimento del piano-Franco Marini al Quirinale, è sotto gli occhi di tutti: "State pronti e tenete il motore acceso perchè potrebbe arrivare un'altra campagna elettorale nazionale e questa volta possiamo vincere sia alla Camera che al Senato. O un governo forte per l'Italia o meglio ridare la parola subito agli italiani ed andare a votare a giugno". Nonostante gli sforzi del Pdl - che ha provato fino all'ultimo a trovare con il Pd una soluzione condivisa per il Colle - ora le urne paiono più vicine: probabile che chiunque sia il prossimo presidente della Repubblica, la spaccatura tra democratici e azzurri sarà insanabile. "Sul Colle c'era l'intesa su Marini - ha spiegato il Cav -, ma il Pd è diviso da lotte interne". E la conseguenza del fallimento dell'accordo potrebbe essere il voto. A cui Silvio arriva in grande spolvero: "Siamo tornati ad essere primi in Italia - ha aggiunto -. Siamo cresciuti di quattro punti e abbiamo quattro punti di vantaggio sugli avversari".

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