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Tra venti giorni torna Forza Italiama il leader è sempre Berlusconi

Il Cav e Forza Italia

Nicoletta Orlandi Posti
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Gli annunci di una 'rivoluzione azzurra' si rincorrono ormai da tempo e ma ormai sembra questione di giorni. Alcuni giurano che il "cambiamento epocale" arriverà presto, già a luglio, come dice il 'falco' Daniela Santanché. Un'ipotesi avallata anche dalla presa di posizione di Angelino Alfano che ha assicurato: "E' ormai irreversibile il progetto di una nuova Fi". I più realisti dicono che Silvio Berlusconi ci penserà tutta l'estate e solo ai primi di settembre si saprà se sarà una rivoluzione o solo un'operazione di maquillage. Nel frattempo ha incaricato i tesorieri Crimi e Bianconi di liberare il Pdl dai 'rami secchi', quasi per prepararlo al meglio quando sarà il momento di lanciare una fase nuova.  La convention di luglio - Il progetto del piano di rilancio sarebbe a buon punto: Silvio Berlusconi è convinto che l'unica via per rafforzare il Pdl sul territorio e tentare la rimonta, è cambiare il nome (rispolverando il brand di Forza Italia) e adottare una struttura organizzativa più leggera: in queste ore si parla di reggenza, coreggenza e triumivirati, ma nessuno sa cosa abbia veramente in mente il Cav. A Porta a Porta la Santanché sosteneva che l'idea è quello di un "movimento presidenziale, con un leader forte come Berlusconi. Il passaggio dala Popolo della Libertà sarà celebrato da una convention da tenere a fine luglio o, al più tardi, a settembre. Ma si tratterebbe di una ratifica, scrive Salvatore Dama su Libero, la decisione è presa. E vale il "chi mi ama mi segua", cosa che manda in ambasce molti dirigenti del Pdl. Santanchè viene data in corsa per la 'reggenza' (tra i suoi sponsor ci sarebbe anche Bondi), ma non si sa se la spunterà di fronte ai malumori degli ex di Fi. Tant'è che in campo ci sarebbe anche l'azzurra Michaela Biancofiore, da sempre fautrice di un ritorno allo spirito del '94.  Il delfinato - Ma proprio Silvio frena sul delfinato. Se si va al voto entro l'anno, opzione che il Cavaliere non scarta, "il candidato premier sono io". La partita sul futuro del partito si intreccia con la scelta del successore di Maurizio Lupi alla vicepresidenza della Camera. Martedì l'Aula di Montecitorio voterà il nuovo vicepresidente: per il Pdl c'è in campo sempre Daniela Santanchè, ma ci avrebbero fatto un pensierino pure Stefania Prestigiacomo e Antonio Leone. La corsa alla vicepresidenza rispecchia la 'guerra' interna tra falchi e colombe: da una parte gli 'alfaniani', che ufficialmente si tengono fuori perchè già presenti nel governo con ministeri chiave, ma sotto traccia fanno sentire il loro peso politico; dall'altra i fedelissimi del Cav che tifano per Santanchè. Alla fine, il sostituto del ministro delle Infrastrutture dovrà passare indenne le forche caudine del voto in Aula, e, chiunque sia il candidato, dovrà avere il gradimento del Pd e di Scelta civica.

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