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Sicilia, proiezioni: Nello Musumeci avanti a Giancarlo Cancelleri di 2 punti

Andrea Tempestini
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Le prime proiezioni sul voto delle regionali in Sicilia sembravano in parte smentire quanto tracciato dagli exit poll di domenica sera. I primissimi dati diffusi dal Viminale, infatti, indicavano un brutale testa a testa tra Nello Musumeci e Giancarlo Cancelleri. Ma con le successive proiezioni, lo scenario - pur tiratissimo - pare delinearsi a favore del candidato del centrodestra: con un campione del 27% viene dato davanti Musumeci al 38%, dietro il grillino Cancelleri al 36 per cento. Certificato e insindacabile il tracollo della sinistra: il candidato del Pd viene dato sotto al 17,5%, mentre quello della sinistra Claudio Fava è al 7,5 per cento. Il margine d'errore dell'Istituto Piepoli e Noto sondaggi Rai è del 3,4 per cento. Per cercare di disinnescare le polemiche relative al fatto che lo spoglio è iniziato con una notte di ritardo, i seggi sono stati guardati a vista per tutta la notte dopo la chiusura alle 22 di domenica. Polizia, carabinieri e finanzieri hanno controllato per tutta la notte le urne contenenti le schede elettorali degli oltre 2 milioni di siciliani che ieri sono andati al voto. Bassa l'affluenza, pari al 46,76 per cento. Come detto, a sinistra il tracollo del Pd è clamoroso. E sul banco degli imputati, ovviamente, ci sale subito Matteo Renzi, leader sempre più debole in vista del voto della prossima primavera. Chiare le parole di Lorenzo Guerini, coordinatore della segreteria nazionale, secondo il quale il Pd si trova davanti a "una sconfitta tanto annunciata da tempo quanto netta e indiscutibile". Ed in questo contesto, se Renzi afferma che il voto "non ha valenza nazionale", c'è chi come Andrea Orlando, di fatto, ha già iniziato a chiedere un passo di lato del segretario. Nel centrodestra, invece, chi già canta vittoria è Silvio Berlusconi: comunque vada, con Musumeci ha ottenuto un grande risultato, nel nome di un centrodcestra unito e moderato. Matteo Salvini, da par suo, ha subito iniziato a cannoneggiare contro il governo, chiedendo l'immediato scioglimento del Parlamento ed "elezioni subito".

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