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Giuliano Ferrara tradisce Silvio Berlusconi: "Il 4 marzo voto il Pd di Matteo Renzi"

Andrea Tempestini
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Una clamorosa confessione, firmata Giuliano Ferrara, che piove nella chiusa del suo editoriale su Il Foglio di mercoledì 7 febbraio. Al termine di una lunga disquisizione sulla sentenza di Cassazione che ha risarcito una coppia a cui anni fa nacque un figlio non voluto, rivela: "E non avrei mai pensato che, ormai in ritiro virtuale dalla vita pubblica, avrei dovuto votare nel mio collegio romano, in quanto sostenitore dell'unico partito costituzionale residuo, per un Pd che mi porterà la mano a metter la croce su Paolo Gentiloni alla Camera, e vabbè, e Emma Bonino al Senato". Addio a Silvio Berlusconi, dunque. Fine di un sodalizio che, pur con qualche attrito e qualche interruzione, durava dal 1994, anno in cui Ferrara fu ministro e portavoce del primo, e brevissimo, governo del Cavaliere. Leggi anche: Travaglio, travaso di bile contro Berlusconi: volano insulti

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