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Matteo Renzi: "Pd all'opposizione, lascio la guida"

Eliana Giusto
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"Il mio ciclo alla guida del Pd si è chiuso. Sono stati 4 anni difficili ma belli. Abbiamo fatto uscire l'Italia dalla crisi. Quando finirà la campagna di odio tanti riconosceranno i risultati. Ma la sconfitta impone di voltare pagina. Tocca ad altri. Io darò una mano". Matteo Renzi, in una intervista al Corriere della Sera, nega di voler fondare un nuovo partito. "Di partiti in Italia ce ne sono anche troppi. Io sto nel Pd in mezzo alla mia gente. Me ne vado dalla segreteria, non dal partito. Ci attende una lunga traversata nel deserto. Ma ripartire da zero, dall'opposizione, può essere una grande occasione". Leggi anche: Massimo Cacciari disintegra Massimo D'Alema e Liberi e Uguali: "Imbarazzanti, andate a casa. Si meritano il flop" E ribadisce il no del partito ad alleanze di governo: "Nel popolo Pd la stragrande maggioranza sta sulla nostra linea: nessuno vuole fare l'accordo con gli estremisti. Altro che Giglio magico isolato. Qualche dirigente medita il trasformismo? Forse. Del resto la viltà di oggi fa il paio con la piaggeria di ieri", "non esiste governo guidato dai 5 Stelle che possa ottenere il via libera del Pd", "abbiamo detto che non avremmo mai fatto il governo con gli estremisti, e per noi sono estremisti sia i 5 Stelle che la Lega. L'unico modo che hanno per fare un governo è mettersi insieme, se vogliono. Noi non faremo da stampella a nessuno e staremo dove ci hanno messo i cittadini: all'opposizione". Infine la stoccata a Liberi e uguali: "Per mesi abbiamo parlato solo degli scissionisti, e loro hanno preso meno consensi che Vendola 5 anni fa o Bertinotti 10 anni fa. Hanno avuto più articoli sui giornali che voti nei seggi. E ne parliamo ancora?".

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