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Matteo Salvini, il "piano C": avanti come una ruspa, vuole fare tutto da solo

Giulio Bucchi
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Andare avanti e fare da solo. È la "pazza idea" di Matteo Salvini, maturata poche ore prima le consultazioni dal presidente della Camera Roberto Fico con Maurizio Martina e Luigi Di Maio che ha sancito il dialogo tra Pd e M5s per formare un governo. Davanti agli elettori di Codroipo, dove il leader della Lega ha tenuto vari comizi in vista del voto delle regionali in Friuli Venezia Giulia di domenica prossima, 29 aprile, Salvini ha tirato in ballo il post-terremoto: "Se quelli con cui dovreste ricostruire cominciano a litigare e non si mettono d'accordo, alla fine possiamo tirarci su le maniche e provare a far da soli". Leggi anche: "Fatica sprecata", Giorgetti durissima con il Cav In fondo, l'obiettivo di Di Maio e Salvini secondo Repubblica è comune: il "piano C". Sperare che "Fico maturi un pre-incarico per sondare l'opzione iniziale, dei quasi-vincitori del voto: M5S e Lega". Salvini a quel punto spererebbe che venisse affidato al suo braccio destro Giancarlo Giorgetti, mentre Di Maio lo rivendicherebbe per sé. Insieme, i due partiti avrebbero 347 voti alla Camera e 167 al Senato ma resterebbe il nodo della premiership. Non facile da sciogliere. 

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