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Gian Marco Chiocci, il dubbio su Matteo Salvini e Luigi Di Maio: "A pensar male..."

Cristina Agostini
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"La sensazione più banale è che Di Maio e Salvini alzino la posta per farsi dire di no dal già scettico Mattarella così da tornare subito al voto gridando contro la Casta che gli impedisce di governare, convinti entrambi che di questo passo non si va comunque da nessuna parte". Gian Marco Chiocci, nel suo editoriale su il Tempo, sospetta che "dietro lo sputtanamento dell'aspirante premier (Giuseppe Conte, ndr) ci sia una regia più raffinata che troverebbe sponda anche nel Quirinale che a sorpresa, l'altro ieri, aveva preso un giorno di tempo coinciso con la figuraccia sul curriculum di Conte". Leggi anche: Il sospetto sul piano di Salvini. Retroscena: quei 2 "strani" diktat... E non è una teoria complottista, sottolinea il direttore del Tempo: "Non vogliamo alimentare i sospetti di un aiutino americano all'atlantista Di Maio", "non vediamo fantasmi come tanti sui social. Però più di qualcosa non torna: come mai i servizi segreti pentastellati non hanno passato ai raggi x i titoli esibiti dal loro asso nella manica? Com'è stato possibile un errore così evidente? E come mai pure la Lega si è affrettata a dire Conte premier o si torna al voto? A Salvini conviene un premier zoppo e per giunta tecnico? Per Salvini meglio un candidato bruciato dai media che uno come Di Maio gradito al segretario generale del Colle, Zampetti? Risposte non ne abbiamo. Domande sì, una in particolare: cui prodest?".

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