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Vincenzo Spadafora, gli sms imbarazzanti che rispuntano dal passato dell'uomo che decide tutte le mosse di Luigi Di Maio

Gino Coala
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Nel prossimo governo Lega-M5s potrebbe esserci anche un personaggio come Vincenzo Spadafora, oggi grillino fino al midollo e soprattutto uomo ombra di Luigi Di Maio, ieri fedelissimo di personaggi potenti anche vicini al centrodestra, ma solo dopo aver servito Francesco Rutelli ai tempi della Margherita. Il Fatto quotidiano ha scavato nel passato del braccio destro di Giggino (c'è chi dice che sia anche il braccio sinistro, ovvero l'uomo che guida Di Maio in ogni suo passo e dichiarazione), ripescando anche stralci di carte giudiziarie nelle quali viene citato, ma a onor del vero mai indagato. Leggi anche: Spadafora, il braccio destro di Di Maio che fa esplodere il M5s Spadafora si è sempre annoverato nella ristretta cerchia dei "balduccini", insomma le persone vicine ad Angelo Balducci, già Presidente del consiglio dei lavori pubblici e capo della struttura che gestisce i grandi eventi per la protezione civile. Balducci è stato condannato in primo grado nel 2018 a 6 anni e mezzo per lo scandalo appalti sul G8 durante il governo Berlusconi. Dieci anni prima, Spadafora fa parte della segreteria di Francesco Rutelli, vicepresidente del Consiglio con Romano Prodi. Alle elezioni successiva, l'esecutivo ulivista venne spazzato via, Rutelli perse anche il ballottaggio con Alemanno, Spadafora intanto esultava con Balducci per la nomina a ministro di Guido Bertolaso, ma riceveva brutti segnali dal suo ufficio: Rutelli doveva tagliare un po' di posti nel suo staff, Spadafora è nel mirino. Nel 2008 quindi si è messo alla ricerca di un lavoro, aggiunge Il Fatto, mandando un sms a Balducci: "Se da te contatto ci può essere parliamone molto concretamente. Altrimenti in queste ore faccio in tempo a parlarne con Rut e Donato (Mosella, capo della segreteria politica di Rutelli appena eletto deputato Pd, ndr) per altre situazioni (...). Ti prego. V". Il 22 giugno 2008 Spadafora diventa presidente dell'Unicef in Italia. L'incarico però sembra non bastargli, così a settembre torna a scrivere insistendo: "Giov devo vedere Rut che torna dagli Stati Uniti. Devo sapere se devo chiedergli un aiuto su altri fronti o se si chiude la cosa con te. Mentre tu giochi con me. IO NON POSSO PIU' PERMETTERMI DI NON LAVORARE. V.". I toni più forti sembrano funzionare: il 9 settembre una collaboratrice di Balducci gli riferisce dei colloqui con Spadafora per la firma del contratto. A ottobre Spadafora arriva a implorare e scrive a Balducci: "Tra tre settimane sono letteralmente in mezzo a una strada. Ti prego chiamami". Stando ai carabinieri del Ros, nel curriculum presente sul sito dell'Unicef, Spadafora avrebbe poi potuto vantare una consulenza di missione per i 150 anni dell'Unità d'Italia. Spadafora, riporta ancora Il Fatto, ha sempre negato di aver ricevuto favori da Balducci. Resta il fatto che un anno dopo la sua nomina, l'Unicef del presidente Spadafora mette sotto contratto Filippo Balducci, figlio di Angelo, con un partime di 18 mesi di terzo livello. E ora Spadafora è pronto per portare una ventata di cambiamento nella Terza Repubblica grillina.

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