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Immigrazione, Europa divisa al summit: ora si teme un veto dell'Italia

Cristina Agostini
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Sul caso della nave Aquarius lo scontro non è soltanto tra Italia e Francia ma anche in sede europea, dove sono su posizioni opposte pure Spagna e Paesi dell'est. Insomma, la trattativa sull'emergenza immigrati nel summit dei capi di Stato e di governo dell'Ue in programma il 28 e 29 giugno si preannuncia molto tesa.  E ora la paura, rivela il Corriere della Sera in un retroscena, è che l'Italia trasformi la sua "riserva" in un blocco del pagamento della seconda tranche, tre miliardi, destinati dall'Ue alla Turchia per trattenere i rifugiati siriani e iracheni diretti principalmente in Germania, perché vuole che siano invece investiti sulla rotta del Mediterraneo centrale che porta immigrati in Italia. Leggi anche: La Francia ci sputa in faccia. Moavero convoca l'ambasciatore: chi mandano loro Dalla parte dell'Italia si è detto l'austriaco Sebastian Kurz: "Non tutti coloro che subiscono una persecuzione nel mondo possono trovare una vita migliore in Europa. Dobbiamo proteggere le frontiere esterne e offrire e ampliare l'aiuto sul posto. Dobbiamo decidere noi chi arriva in Europa e non gli scafisti". Il premier ungherese Viktor Orbán ha addirittura garantito a Salvini l'appoggio anche degli altri Paesi di Visegrad (Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia). Spaccata la Germania: Angela Merkel vuole arrivare a un compromesso nel summit mentre i suoi alleati bavaresi preferiscono i respingimenti di Salvini. Il ministro dell'Interno tedesco, il bavarese Horst SeehoferDal Viminale ha espresso la sua "piena sintonia" e ha invitato il collega leghista a Berlino per concordare "la presentazione di una proposta comune sulla protezione delle frontiere esterne anche per non perdere ulteriore tempo". 

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