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Alfonso Bonafede, a Otto e mezzo roba mai vista prima. Padellaro lo massacra in diretta: "Ma la smetta..."

Gino Coala
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È stata una serataccia quella passata dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, ospite a Otto e mezzo da Lilly Gruber. Il grillino forse non si sarebbe mai aspettato un clima da processo, considerando che in studio c'era l'ex direttore del Fatto quotidiano Antonio Padellaro, firma di punta di giornale vicinissimo ai grillini. E invece per Bonafede era proprio la serata sbagliata per accettare l'invito. Il fuoco di fila di domande non ha solo tenuto conto dello scandalo sullo Stadio di Roma, nel quale è stato arrestato Luca Lanzalone, ritenuto vicino proprio a Bonafede. Padellaro ha puntato il dito anche sull'ultima uscita del ministro dell'Interno Matteo Salvini a proposito del "dossier rom" e il tema caldo sull'immigrazione. A far saltare i nervi a Padellaro è il linguaggio usato da Bonafede per descrivere l'azione di governo sugli sbarchi: "Ma perché dice che l'Italia ha rialzato la testa? Ma la smetta di usare queste parole, che non le appartengono, e che richiamano tempi bui. Usate il vostro di linguaggio che certamente è migliore di quello della Lega". Bonafede annaspa, balbetta delle risposte a slogan, mentre Padellaro continua a scuotere la testa sconfortato.

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