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Segreteria Pd, quanti fannulloni nella squadra di Renzi

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Assenteisti e con pochi interventi e proposte di legge: ecco chi ha scelto Matteo nella sua segreteria

Ignazio Stagno
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Zero. Che se «cambi verso», come chiedeva lo slogan della campagna per le primarie di Matteo Renzi, suona così: orez. La prima mossa del neosegretario Pd, quella di costituire una segreteria giovane e al femminile, non tiene minimamente conto del lavoro svolto dai selezionati. «Se vinco io metto i più bravi, non i fedeli!», tuonava l'allora candidato a fine settembre. Evidentemente anche il concetto di «bravo» è stato rottamato o ha subito un aggiornamento. Nella squadra  che si è scelto e ha riunito per la prima volta ieri mattina all'alba, infatti, ci sono deputati della Repubblica tra i meno attivi di sempre. Il caso più clamoroso è quello di Luca Lotti, stretto collaboratore del sindaco di Firenze, e, da lunedì, numero due del Partito democratico. Il responsabile Organizzazione, nato ad Empoli 31 anni fa, laureato in Scienza dell'Amministrazione, è deputato dallo scorso marzo. Da allora ad oggi non ha presentato nemmeno una proposta di legge a sua prima firma. Le proposte di legge, si sa, sono lo strumento principe con il quale gli eletti possono orientare l'attività del Parlamento, produrre risultati per l'Italia e gli italiani.  Il vice-Renzi, che prende il posto che fu di Pietro Secchia, non ne ha scritta neanche mezza. Ne ha co-firmate giusto cinque con i colleghi. L'altro strumento a disposizione dei parlamentari è quello delle interrogazioni. Lotti in dieci mesi ne ha presentata una sola, a risposta scritta, in tema di veicoli sequestrati (...) Continua a leggere l'approfondimento di Paolo Emilio Russo su Libero di giovedì 12 dicembre  

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