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Ncd, rabbia contro Verdini e Forza Italia: l'idea di una coalizione con Mauro, Casini e...

Giulio Bucchi
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"Verdini ha voluto fregarci". Questo giudizio stizzito di un anonimo ministro del Nuovo Centrodestra riassume perfettamente l'umore che si respira tra gli alfaniani riguardo a Forza Italia e a quella soglia di sbarramento al 5% per i singoli partiti in coalizione inserita nella nuova legge elettorale. Il pressing del coordinatore azzurro Denis Verdini, braccio destro di Silvio Berlusconi, sul segretario del Pd Matteo Renzi ha avuto fortuna: l'Italicum penalizza decisamente i partiti piccoli e piccolissimi, ponendo come barriera il 5% nel caso corrano in coalizione e l'8% per chi corre da solo. In quest'ottica, Ncd è a rischio perché i numeri spingeranno il partito di Angelino Alfano a coalizzarsi con altri movimenti: Forza Italia, da un lato, darebbe discrete garanzie di elezione ma costringerebbe il vicepremier a tornare all'ovile "con il cappello in mano", anche se il giudizio diffuso nel Nuovo Centrodestra è che anche in ottica ballottaggio a Berlusconi i voti dei fuoriusciti dal Pdl faranno comodo, eccome. La seconda opzione è una coalizione con i centristi, che presenta però un altro rischio: lo sbarramento per le alleanze è al 12%, e stando agli ultimi sondaggi è un risultato non così scontato viste le percentuali irrisorie dei movimenti guidati da Pierferdinando Casini e Mario Mauro. Il dato positivo, viceversa, è che se Alfano e i suoi supereranno il 5% (plausibile, stando alle rilevazioni), la coalizione arriva al 12% e né Casini né Mauro sfonderanno il 5%, sarà Ncd a fare il pieno di seggi.  Un centrodestra senza Berlusconi - Una tentazione, questa, che ispira la fantasia degli alfaniani. Di sicuro, se ne riparlerà alle elezioni politiche, magari nel 2015. Perché alle europee a maggio Ncd ha tutta l'intenzione di correre da sola, per "testare il marchio" e rafforzare la propria identità di partito autonomo. E così mentre Mario Monti e quel che resta del suo partito andranno con i liberali di Fare e con il nuovo progetto di Oscar Giannino, e Mauro ci proverà con un raggruppamento "popolare", Alfano tenterà di mostrare subito i muscoli, per avere anche più voce in capitolo in un eventuale governo "Letta bis". I giochi veri cominceranno dopo l'estate, quando inevitabilmente si ritornerà in campagna elettorale, quella "vera". E lì occhio alle piccole e grandi vendette. Secondo Repubblica, gli alfaniani sono sicuri che Verdini ha irritato e tanto anche gli altri "partitini", da Fratelli d'Italia alla Lega Nord. Ecco perché l'ipotesi (fantascientifica) è quella di un nuovo centrodestra (iniziale minuscole, inteso come coalizione) che parta da Ncd, Mauro e Casini e arrivi fino a Lega, Meloni, La Russa e Crosetto. Senza Forza Italia, perché in pochi tra gli alfaniani vogliono "tornare tra le braccia di Berlusconi". Almeno per ora.

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