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Matteo Renzi, con lui al governo l'incubo della patrimoniale

Andrea Tempestini
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I nomi in ballo sono noti, ma la squadra manca ancora. Come, nei fatti, manca un premier: Matteo Renzi, infatti, deve ancora ricevere l'incarico e giurare. Però il programma di governo del sindaco del Pd comincia a girare, mentre l'Italia si interroga su che cosa Matteo vorrà fare una volta arrivato a Palazzo Chigi. Le notizie non sono buone. Certo, a fronte di alcuni ambiziosi provvedimenti, il Belpaese, con Renzi al governo, rischia una nuova infornata di tasse. Ma procediamo con ordine. Le idee - Il premier in pectore, nel suo programma, prevede un taglio dell'Irap, in particolare dell'aliquota del 10%, con un risparmio di imposta per le aziende stimato in 2,5 miliardi di euro. Taglio anche dell'Irpef per i redditi più bassi: vuole diminuire di un punto le prime due aliquote (23% fino a 15mila euro; 27% tra 15mila e 28mila euro; un pacchetto di misure che comporterebbe circa 5 miliardi di minor gettito). Per quel che concerne il lavoro, il prossimo premier vuole prevedere degli incentivi per l'assunzione di giovani con meno di 30 anni: secondo i piani, le aziende dovrebbero pagare solo i contributi previdenziali, ma non le imposte. Sempre in tema di lavoro, Renzi pensa a un contratto d'inserimento a tutele progressive, che rende più semplici i licenziamenti. Per chi perde il lavoro, in particolare per i non-ricollocabili, l'ex sindaco di Firenze vorrebbe un assegno universale di tutela, un reddito minimo garantito a cui potrebbero attingere circa 4 milioni di persone. La stangata - Un programma ambizioso, dunque. Ma la domanda è sempre la stessa: e le coperture? Nelle intenzioni dovrebbero arrivare dalla fantomatica spending review, dalla riduzione dello spread e dunque degli interessi sul debito e dal rientro dei capitali all'estero (gli stessi argomenti che proponeva Enrico Letta...). E se tutto questo non bastasse, e non basterà, ecco il piano B: una tassazione delle rendite finanziarie, ossia una sorta di patrimoniale. L'idea sarebbe quella di inasprire il prelievo sui titoli di Stato, e dovrebbe andare ad intaccare i 3.800 miliardi di euro complessivamente detenuti dalle famiglie in ricchezze finanziarie. E se non dovesse bastare ancora, ecco la "seconda parte" della patrimoniale: la Tasi, rivista e corretta, ossia una nuova maxi-tassa sulla casa. Con Renzi al governo, come sempre con la sinistra, fate attenzione al vostro portafogli...

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