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Aviaria, torna il virus modificato: il rischio di una pandemia globale

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Davide Locano
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Torna l'allarme aviaria, con una forma nuova e mutata del virus il cui tasso di letalità tra chi lo contrae è del 38 per cento. Si chiama H7N9 e viene diffuso dai polli e secondo alcuni esperti potrebbe presto trasformarsi in una pandemia globale come l'influenza spagnola, che un secolo fa uccise almeno 50 milioni di persone in tutto il mondo nel giro di due anni. Anche l'Organizzazione mondiale della Sanità ha espresso forte preoccupazione sul potenziale del virus, il cui focolaio è in Cina: ad oggi, ci sono stati 1625 casi accertati e 623 morti. Leggi anche: Prostata, il nuovo esame che ti salva dal tumore Secondo il The Telegraph, è forte la preoccupazione tra le autorità britanniche, in particolare per la capacità di mutazione del virus: ad oggi, l'H7N9 è trasmissibile solo dai polli all'uomo, non tra persona e persona. Eppure, da quando il virus è stato individuato per la prima volta alla fine del 2013, il virus è già mutato tre volte e dunque potrebbe farlo ancora, sviluppando maggiori capacità di adattamento e trasmissione. Jonathan Quick, già consulente e direttore dell'Oms, ha spiegato: "Se da un lato preoccupa l'incidenza delle morti in proporzione ai casi accertati, dall'altro dobbiamo stare attenti alla sua trasmissione sia per quanto riguarda gli spostamenti in tutto il mondo, sia per quanto riguarda le condizioni igienico-sanitarie dei singoli centri abitati".

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