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De Benedetti, Sorgenia rischia di finire nelle mani delle banche

Ignazio Stagno
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Una grana per Carlo De Bendetti. Sorgenia potrebbe finire nelle mani delle banche. E' questa l'ipotesi che prende corpo di giorno in giorno, con l'aggravarsi dello “stallo” del gruppo elettrico controllato dalla Cir della famiglia De Benedetti. A fronte della magrissima offerta di 100 milioni di euro avanzata dai De Benedetti, le banche creditrici – un “plotone” guidato dal Monte dei Paschi di Siena, che ha da solo 600 milioni di esposizione verso l'azienda – potrebbero convertire in capitale una gran parte del loro credito e marginalizzare totalmente la Cir. A raccontare l'indiscrezione è Affaritaliani.it. La mossa potrebbe arginare le perdite ai soldi già spesi finora. La chiusura della partecipata savonese di Sorgenia, la Tirreno Power, disposta oggi dalla Procura ligure, aggrava la situazione del gruppo. La mossa - In capo a Tirreno Power pesa infatti un altro colossale indebitamento, circa 900 milioni di euro, e l'attività è paralizzata. Le banche quindI devono rassegnarsi a trasformare parte del credito in capitale della Sorgenia. E, pur non essendoci il pieno accordo, come racconta ilFoglio, hanno proposto questo: Cir fa un aumento di capitale da 150 milioni, noi ne convertiamo 300 in azioni (e in pratica diventiamo proprietarie del gruppo), per i restanti 150 faremo un prestito convertendo di media-lunga durata. Il tempo risolvere la situazione è di due settimane...

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