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La Russa, giallo sull'eredità della nonna

Andrea Tempestini
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«È una follia. Una storia totalmente inventata. Volevo bene a mia nonna, le sono stato vicino fino all'ultimo, non le ho mai rubato un euro. Riuscirò facilmente a chiarire tutto e querelerò chi mi ha infangato». È il grido di battaglia di Geronimo, di Geronimo La Russa, travolto e spiazzato dal presunto scoop pubblicato oggi da L'Espresso: una lettera in cui sua nonna Lidia Peveri racconterebbe di come sarebbe stata raggirata dal nipote di 175mila euro. «La vicenda è complessa», spiega subito La Russa jr, «e prima di tutto voglio leggere con attenzione quanto scritto sul giornale». L'anticipazione de L'Espresso pubblicata ieri sul sito era piuttosto chiara, con tanto di incipit della lettera scritta dalla defunta signora: «Scrivo la presente lettera perché resti memoria di quanto accaduto». La Peveri, scomparsa a 86 anni nell'ottobre 2013, racconta che dopo la morte del marito avvenuta nel gennaio 2010 «mio nipote Geronimo si volle interessare della mia situazione economica» e «con varie argomentazioni insistette affinché aprissi un conto presso la sua banca di fiducia e vi depositassi parte del denaro». Siamo nell'agosto 2010 e il giovane La Russa, che a quel tempo ricopriva la carica di vicepresidente dell'Aci di Milano, l'avrebbe accompagnata all'agenzia Unicredit di piazza San Babila «pochi minuti prima della chiusura». Per cui, racconta la Peveri, «mi furono posti innanzi molti fogli che venni invitata a firmare subito, data la imminente chiusura, e che quindi non feci in tempo a leggere. Li firmai fidandomi di mio nipote, nella certezza di solo depositare i miei denari». Niente di strano, fino a qualche mese dopo, quando l'anziana avrebbe deciso di riportare il patrimonio nei pressi di Melegnano, più vicino alla sua casa. «Ebbi la tristissima sorpresa di scoprire di essere stata ingannata e di aver quel giorno sottoscritto una polizza di assicurazione a beneficio, guarda caso, di mio nipote». Tale assicurazione, secondo quanto riportato da L'Espresso, sarebbe stata emessa da Credit Ras il 5 agosto 2010 e prevede un premio unico di 175mila euro destinato all'unico beneficiario: Geronimo La Russa. «Tutta questa storia è pura follia, una follia che parte da un assunto vero». Cioè? «Mia nonna mi aveva intestato davvero una polizza da 175mila euro, ma il destinatario è poi diventato un'altra cugina, poi la moglie di mio zio, e infine un'altra persona. È evidente che c'è qualcuno che vuole gettarmi gratuitamente del fango addosso». Un complotto? «So solo che questa storia arriva in un momento particolare, prima delle elezioni. Penso anche di sapere chi sia il responsabile, ma per ora lo tengo per me. In ogni caso ho sempre avuto uno splendido rapporto con mia nonna, che finché ha mantenuto le sue funzioni cognitive, non ha mai manifestato la minima traccia di risentimento nei miei confronti. Sono stato con lei fino alla fine, ero commosso al suo funerale. Dimostrerò con grande facilità le mie parole e querelerò chi ha scritto menzogne. Non ho mai preso un soldo, non ne ho mai avuto bisogno. E poi – conclude La Russa - quei 175mila euro sono una piccola parte del suo patrimonio, se avessi voluto rubarle qualcosa ne avrei presi molti di più. Attenzione, la mia è una battuta». di Salvatore Garzillo

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