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Moggi, la stangata feroce: "Ora Allegri non si può lamentare se...", Max messo a tacere così

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Giovanni Ruggiero
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Sarebbe bello poter misurare la "febbre" al campionato che sta per cominciare. Al momento ne siamo però impediti, almeno parzialmente, dal calciomercato tuttora in atto e, siccome chiuderà i battenti a fine mese, solo allora potremo conoscere la reale composizione delle squadre e capire se sono state tutte verità le notizie che i mezzi di informazione hanno giornalmente propinato alla fantasia dei tifosi. Volendo essere pignoli si potrebbe magari obiettare sulla tempistica tra inizio campionato e chiusura delle contrattazioni per evitare di vedere un giocatore con una casacca alla prima giornata e alla seconda con altra. Per esprimere giudizi potremmo basarci sulle amichevoli sin qui disputate ben sapendo però che sono parte importante della preparazione ma scarse di indicazioni: servono solo per la ricerca della migliore condizione. Meglio allora tenere presente quanto fatto al momento sul mercato in attesa del dato definitivo. Anche se a permetterci di dare un giudizio pressoché definitivo su Lazio e Juve è intervenuta la Supercoppa, vinta dai romani del presidente Lotito che nell' occasione sale sulla pedana dei premiati, al seguito della squadra, per farsi mettere al collo la medaglia (fatto mai verificatosi per altri presidenti): considerarlo un atto di invadenza ci sembra troppo, magari pura civetteria di chi cura se stesso come personaggio. CORSA A TAPPE Partiamo dai campioni d' Italia. Continua la tradizione negativa della Juve in questo genere di gare, l' anno scorso sconfitta dai milanisti, quest' anno dai laziali. Parafrasando il linguaggio del ciclista, potremmo definirla più adatta ad una corsa a tappe che ad un singolo evento, visto che poi vince i campionati in maniera incontrastata. La squadra di Allegri abbonda di giocatori di talento, complessivamente è ancora la migliore. La gara contro la Lazio ha fatto però intravedere mancanza di collegamenti tra i reparti, soprattutto tra difesa e centrocampo, troppo distanti tra loro: tanti i trequartisti, non un uomo di peso che sapesse recuperare i palloni. Diceva il grande Helenio Herrera: «Il balon prima di saperlo giocare occorre saperlo conquistare». E i dirigenti juventini, capita la lezione, sono subito intervenuti ed è arrivato Matuidi dal Psg che dovrebbe fare al caso nel ruolo di mediano. Eppure, i tifosi si interrogano intanto su che fine abbia fatto Marchisio, certamente non inferiore all' ex parigino... mentrecontro la Lazio si è vista una difesa debole, fatta eccezione per Gigi Buffon. È stato il reparto migliore d' Italia nel campionato appena trascorso ma sembra aver perso questi connotati con la partenza di Bonucci. Parrebbe strano connotare l' improvvisa permeabilità della difesa con la partenza di un giocatore pur bravo come Leonardo, l' esperienza però è quello che ci suggerisce, perché l' uomo guida del reparto arretrato è il primo difensore della squadra e anche il primo centrocampista: è posizionato davanti alla difesa per impedire all' avversario di entrare nella propria area ma, oltre a difendere, deve saper far ripartire l' azione. In pochi sanno interpretare questo ruolo che richiede intelligenza tattica, posizione e piedi buoni, Bonucci c' è riuscito da gran campione. È sicuramente il giocatore più difficile da sostituire, per ruolo e qualità, né Pjanic né Khedira possono prenderne il posto, non avendo forza fisica necessaria e passo per stazionare davanti alla difesa: meglio sicuramente Matuidi ma non al punto di non far rimpiangere Leo. In campo abbiamo visto anche i nuovi acquisti Douglas Costa e Bernardeschi che, pur bravi, per le loro caratteristiche, potrebbero avere difficoltà di inserimento nella Juve attuale che deve cercare aiuto da Mandzukic e Cuadrado per sorreggere l' impalcatura della squadra già troppo protesa in avanti. Certamente Allegri non potrà lamentarsi di quello che sta facendo la società, a lui adesso il compito di trovare il giusto mix tra tanti campioni. CURIOSITÀ Per noi la Juve è ancora la squadra più forte d' Italia ed è la naturale favorita del campionato. La Lazio ha conquistato con merito la Supercoppa mettendo in campo il piglio di chi non si da mai per vinto. Diversamente dalla Juve è però una squadra che non potrà migliorare granché, la sua collocazione naturale può essere anche quest' anno tra il quinto e sesto posto della classifica. Del Napoli di Sarri ben poco da dire, si presenterà nella stessa veste del passato campionato: se saprà confermarsi, se Mertens saprà ripetersi nella veste di goleador, sarà un avversario di tutto rispetto per la Juve. In calo le quotazioni della Roma dopo le cessioni di Rudiger e Salah e il ritiro di Totti, restano da vedere il Milan del dopo rivoluzione e con l' arrivo di Kalinic e l' Inter di Spalletti. Ne sapremo qualcosa in più dopo la prima giornata. di Luciano Moggi

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