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Milan, Silvio Berlusconi ha deciso: non andrà ai thailandesi

Andrea Tempestini
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L'arrivo di Bee Teachaubol dopodomani a Milano per trattare la cessione del Milan è certo, ma sale anche la tensione. Marina Berlusconi, la primogenita di Silvio, ha indicato la strategia, un richiamo manageriale: «Sono state dette tante cose inesatte e non vere: è una fase delicata, il silenzio è d'obbligo». Una posizione lineare, priva di scenari nascosti - fanno sapere dal suo entourage - che fa il paio con quanto raccolto da L'Equipe: uno dei portavoci di Mr. Bee ha annunciato che parlerà all'inizio di maggio: «Non possiamo ancora dire che firmerà un accordo». In realtà Bee ha firmato una sorta di “pre-accordo” sopra al quale c'è pure la firma di Silvio. Il 30 aprile è fissata la data per la risposta del presidente rossonero, che se dovesse tirarsi indietro potrebbe dover pagare una penale del 10% sull'offerta iniziale (quella complessiva sarebbe circa 500 milioni per cedere prima il 30%, poi un ulteriore 30%). Ovvio che Berlusconi pagherebbe solo se avesse la garanzia che l'altra offerta di cui si parla, quella dei cinesi che fanno capo a Richard Lee, sia reale, superiore a quella di Bee e che preveda che al comando rimangano Silvio e i suoi. Anche se ieri Forbes, tramite il suo giornalista Mike Ozanian, ha ipotizzato che i due competitor siano in realtà molto più vicini di quanto trapelato, con sullo sfondo il governo di Pechino, anche perché Bee sarebbe sì facoltoso, ma non così tanto. Qui entra in gioco Gls (Global Legend Series) l'organizzazione di vecchie glorie del calcio mondiale, di cui fa parte fra gli altri anche Fabio Cannavaro. Un ramo della Gls, la Gls Academy, si occuperà dei 250 milioni di studenti cinesi, dalle elementari all'università, che rientrano nel piano voluto dal Partito Comunista: far diventare il calcio sport di Stato. Ebbene, lo sponsor principale della Gls Academy è proprio Bee, che potrebbe avere alle spalle oltre al fondo Doyen e un investitore arabo anche le istituzioni cinesi. Dunque adesso sarà Silvio a decidere, considerando che i favori iniziali andavano a Bee ma che Barbara e Galliani, anche attratti dalla possibilità di restare in sella, stanno spingendo per la soluzione cinese. Intanto, secondo i dati diffusi da Yahoo e Brand Finance, in Italia il brand più importante è quello della Juve: scavalcato il Milan (14° dietro alla Signora) che vale ora 220 milioni, quasi il 30% in meno rispetto al 2013. di Tommaso Lorenzini

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