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Pure Dario Fo preferiscei soldi cinesi al Dalai Lama

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Il premio Nobel difende il dietrofront del sindaco Pisapia sulla cittadinanza al leader tibetano: "Scelta obbligata in vista di Expo"

Matteo Legnani
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Giunto a uno stadio avanzato di bollitura senile, Dario Fo si è convinto di essere Henry Kissinger e si mette a dare lezioni di diplomazia e realpolitik, teorizzando che, dopo tutto, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha fatto bene a ritirare la cittadinanza onoraria al Dalai Lama, che a giorni sarà in visita nel capoluogo lombardo. Ieri, su Repubblica, il premio Nobel  ha esposto una teoria cristallina riguardante i rapporti che il Comune lombardo deve avere con la Repubblica popolare cinese. Teoria che potremmo riassumere così: se i cinesi minacciano di riprendersi i soldi, non c'è leader di una minoranza perseguitata che tenga.  Secondo il teatrante, il Dalai Lama non riceverà l'onore promesso per «colpa del potere di ricatto della Cina».  Mica per colpa di Pisapia che se la fa nelle brache appena l'ultimo rappresentante del governo di Pechino lo chiama. Leggi l'articolo integrale di Feancesco Borgonovo su Libero in edicola oggi 23 giugno

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