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Elba, i leoni marini a caccia di bombe

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Silvia Tironi
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Leoni marini e sommergibiliusati per trovare gli ordigni nascosti in fondo al mare. Può sembrare una scena da Disney, ma si tratta dell'esperimento Catharsis2, che il Nurc, centrodi ricerche della Nato con sede alla Spezia, condurrà fino al 20 ottobre nelleacque dell'isola d'Elba. Gli scienziati del Nurc faranno uso di veicolisottomarini autonomi (Auv) equipaggiati di sensori avanzati per rilevare elocalizzare oggetti deposti sul fondo marino allo scopo di condurrel'esperimento. I risultati aiuteranno gli scienziati nel valutare leprestazioni delle nuove tecnologie e nel definire la migliore strategianell'uso degli Auv nella ricerca di mine. L'equipe scientifica del Nurc saràintegrata dal sistema MK5: un gruppo di mammiferi marini e di addestratoridella Marina degli Stati Uniti: cinque leoni marini e il personale dello 'Spaceand Naval Warfare System Center Pacific' verranno trasportati dalla loro basein California all'aeroporto militare di Pisa e da qui proseguiranno per l'isolad'Elba per raggiungere gli scienziati del centro Nato. I leoni marini sonoaddestrati per il recupero di svariati oggetti (rifiuti tossici, ordigni nonconvenzionali e mine), utilizzando un apposito sistema, così come a trasportareuna telecamera che consente l'identificazione e la localizzazione dell'oggettosul fondo marino.

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