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Scandalo auto blu a Napoli

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Indagati sei amministratori

Silvia Tironi
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Non si placa la bufera sul Comune di Napoli. Dopo lo scandalo degli appalti sporchi che ha coinvolto l'imprenditore Alfredo Romeo e altre dodici persone, di cui due assessori dell'attuale giunta iervolino, ecco scoppiare il nuovo caso 'auto blu': sei amministratori del Comune di Napoli, due assessori attualmente in carica, quattro di precedenti giunte, sono infatti indagati sull'uso improprio delle auto blu. Il provvedimento riguarda gli assessori (in carica) alla Nettezza Urbana, Gennaro Mola, del Pd, e Giulio Riccio, di Rifondazione comunista. I quattro ex assessori sono Giuseppe Gambale, del Pd, già ai domiciliari per la vicenda Romeo, Donata Rizzo e Bruno Terracciano, dell'Udeur, Dolores Madaro, del Pdci. Il pm Walter Brunetti ipotizza il reato di peculato. Da tempo la Procura di Napoli stava indagando sull'utilizzazo delle vetture blu per usi personali e non esclusivamente istituzionali; l'indagine è iniziata a ottobre 2007. Secondo l'accusa Mola se ne sarebbe servito per partecipare ad una riunione in quanto rappresentante di un ente privato, Riccio si sarebbe spostato sull'auto blu per partecipare come teste della difesa al processo di Cosenza nei confronti dei no global, a Buccino, nel Salernitano, per motivi personali e a telese per un ritrovo dell'Udeur. A Terracciano viene contestato un trasferimento alla festa dell'Udeur a Telese ( Benevento). Gambale sarebbe stato accompagnato in un viaggio da Marina di Camerota (nel Cilento) a Napoli, e poi da Napoli a Capo Vaticano e da Napoli a Rimini. E la trasferta a Rimini è contestata anche alla Madaro, la quale avrebbe partecipato a un congresso del suo partito, il Pdci. A Gambale contestate anche le minacce rivolte a un operatore del 118 che aveva soccorso la madre, dopo un incidente domestico.

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