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Passera, dove sei finito? Giallo del superministro tradito dalle ambizioni

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Il titolare dello Sviluppo scomparso nel momento più caldo. Pensa più agli equilibri politici che alle riforme, ma così rischia

Giulio Bucchi
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Nel governo di Mario Monti c'è un giallo. Dov'è finito Corrado Passera? Il ministro dello Sviluppo doveva essere il premier-ombra, il galletto in grado di sparigliare le carte e decidere tanto, forse pure troppo: liberalizzazioni prima, quindi commissioni bancarie, e ora riforma del lavoro. Più che premier-ombra, Passera è stato proprio un'ombra. Anzi un fantasma. Anche i suoi continui richiami alla sovranità del parlamento" e al "massimo consenso" da ricercare in Aula più esempi di correttezza istituzionale sembrano ricordi da Balena bianca. Forse è proprio l'ambizione neocentrista e neodemocristiana del ministro a ispirargli tanta cautela. Il rischio è che, a forza di pensare più al suo futuro partito e alla poltrona di Palazzo Chigi, Passera venga sorpassato in corsa da Luca Cordero di Montezemolo. Leggi l'articolo di Claudio Antonelli su Libero in edicola oggi, sabato 24 marzo

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