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“Maria sollievo dei migranti”. Bergoglio cambia le Litanie: sfregio ai suoi oppositori?

Su quali basi dottrinali? Il Catechismo raccomanda tutt'altro sui migranti, ma lo sanno in pochi.

Andrea Cionci
Andrea Cionci

Storico dell'arte, giornalista e scrittore, si occupa di storia, archeologia e religione. Cultore di opera lirica, ideatore del metodo “Mimerito” sperimentato dal Miur e promotore del progetto di risonanza internazionale “Plinio”, è stato reporter dall'Afghanistan e dall'Himalaya. Ha appena pubblicato il romanzo "Eugénie" (Bibliotheka). Ricercatore del bello, del sano e del vero – per quanto scomodi - vive una relazione complicata con l'Italia che ama alla follia sebbene, non di rado, gli spezzi il cuore

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Con papa Benedetto a Ratisbona, la prima iniziativa di Bergoglio è stata quella di inserire nelle Litanie Lauretane (che si recitano alla fine del Rosario) tre nuove invocazioni alla Madonna: "Mater misericordiae" (Madre della Misericordia), "Mater spei" (Madre della Speranza", e "Solacium migrantium" (aiuto, soccorso, sollievo dei migranti).

Giusto ieri, avevamo citato - con preoccupazione - il fatto che l’idea fissa per i migranti di Bergoglio venga spesso accostata dai suoi oppositori all’agenda del Nuovo Ordine Mondiale, un presunto complotto satanico-massonico che avrebbe tra i suoi principali obiettivi, appunto, l’implementazione massima dell’immigrazione: leggi qui.

Non abbiamo fatto in tempo a scriverlo, che è uscita l’ultima novità. E non ci aiuta granché nel difendere Francesco, anche perché la cronaca riserva proprio in questi giorni fatti tristissimi con protagonisti gli stranieri.

Subito, in quella minoranza cattolica “ortodossa” di cui Libero è quasi l’unico giornale a scrivere, sono esplose  una serie di contestazioni: “Consolatrice degli afflitti c'è già – scrive Francesco B. su Facebook  - allora si dovrebbe aggiungere ad esempio: - rifugio dei senza tetto - sostegno dei disoccupati - consolatrice degli emarginati - fiducia degli indebitati - augurio dei compleanni - ecc. Ma si aggiunge solo questo perché Bergoglio deve battere il chiodo dei migranti, deve fare politica e contribuire all'islamizzazione dell'Europa”.

Pesante.

Molte le dimostrazioni di delusione nei confronti del Card. Sarah, Prefetto della Congregazione per il culto divino che, pur essendosi dimostrato fino a poco tempo fa un baluardo contro le innovazioni bergogliane, da qualche tempo sembra essersi arreso completamente.

Nel 1917, papa Benedetto XV, per la Grande Guerra, aveva aggiunto ai titoli di Maria “Nostra Signora della Pace”, e una settimana dopo apparve la Madonna a Fatima. Negli anni ’60 , Paolo VI aggiunse “Madre della Chiesa” per sostenere il Concilio Vaticano II (e la Madonna non apparve). Giovanni Paolo II ha associato “Regina della famiglia”, durante il suo pontificato. Si tratta di soggetti che possiedono tutti un valore spirituale intrinseco così come i profeti, le vergini, i martiri, gli infermi, i cristiani, di cui Maria è detta protettrice nelle Litanie, soggetti “innocenti” e densi di significati spirituali. E’ pur vero che la Vergine è anche rifugio dei peccatori, ma si intende, ovviamente, quelli penitenti.

E’ quindi paradossale che, mentre nessun papa si è mai pronunciato contro la Pace, la Chiesa o la Famiglia, sia Wojtyla che Ratzinger parlassero, invece, del diritto a NON emigrare, on una visione opposta a quella di Bergoglio.

Stupisce anche che la Madonna possa essere il “sollievo dei migranti” che, come noto, sono in buona parte ISLAMICI. E’ vero che, nell’Islam, Maria è considerata una delle quattro donne “eccellenti”, ma allora perché alcuni anni fa, a Perugia, dei migranti  distrussero una Sua statua, per giunta orinandovi sopra?

Non sembra nemmeno che nei centri di accoglienza gestiti da preti cattolici si proceda a “battesimi di massa” o a particolari evangelizzazioni tali da giustificare particolari invocazioni dei migranti verso Maria. Forse perché Bergoglio ha dichiarato nel 2013 che il proselitismo è “una solenne sciocchezza senza senso”?

La divinizzazione dei migranti è una cifra talmente personale di Bergoglio che uno zelante gesuita cecoslovacco, Michael Czerny, creato cardinale da Bergoglio, ha inserito nel proprio stemma ecclesiastico un barcone carico di omini neri. Per non parlare dei presepi con chiatte e gommoni, delle “improvvisazioni nautiche” a Messa degli ultimi anni che rievocano il più esplicito monumento ai migranti eretto nel 2019 in Piazza San Pietro.  

In tale neo-culto dei migranti è difficile però trovare una chiara spiegazione dottrinale cattolica

Infatti, il Catechismo  all’art. 2241, recita: «Le nazioni più ricche sono tenute ad accogliere lo straniero nella misura del possibile. Le autorità politiche, in vista del bene comune, possono subordinare l'esercizio del diritto di immigrazione a diverse condizioni giuridiche, in particolare al rispetto dei doveri dei migranti nei confronti del paese che li accoglie. L'immigrato è tenuto a rispettare con riconoscenza il patrimonio materiale e spirituale del paese che lo ospita, ad obbedire alle sue leggi, a contribuire ai suoi oneri».

Quindi, è un fatto: il Cattolicesimo non impone nessuna accoglienza “senza se e senza ma”, bensì legittima completamente lo Stato nazionale, in vista del bene comune, a operare distinzioni e chiusure dei confini. Su questo è ora di fare finalmente luce, o di cambiare il Catechismo.

Obiettivamente, non c’è nulla di particolarmente spiritualizzante nel migrare, come invece nel profetizzare, nel farsi martiri, nel soffrire per malattia o nel pentirsi dei peccati. Migrare è un’azione come un’altra, tanto che lo si può fare perfino per meri motivi economici o per voluta colonizzazione demografica.

La realtà, poi, ci mette del suo: il Capo della Polizia Gabrielli, in ottobre, certificava come statisticamente, su tre reati, due sono commessi da stranieri. E il trend è pure in crescita.

Anche la matematica si rivela spietata: se un terzo dei reati, stando a Gabrielli, è commesso dagli stranieri che sono il 12% della popolazione residente in Italia, significa che uno straniero è mediamente e statisticamente 3,5 volte più “pericoloso” di un italiano. ( I tassi di reato pro capite infatti sono rispettivamente di 0,76 per un italiano e di 2,664 per uno straniero residente in Italia). Non si discute.

Quindi perché la Madonna dovrebbe essere “soccorso” di una variegata categoria di persone, di cui in gran parte islamiche, che migra per i più svariati motivi e che incide così tanto sul crimine compiuto statisticamente in Italia? A quale titolo?

Tra l’altro, proprio in marzo Bergoglio aveva lamentato il fatto che a Maria fossero stati tributati troppi titoli, tanto da negarle quello di Corredentrice. E ora perché ne aggiunge altri tre?

Sono tutte DOMANDE LEGITTIME.  

I critici più feroci di Bergoglio ritengono che, dopo l’emersione della vicenda circa la presunta “falsa rinuncia” di Benedetto, si tratti di un suo “SFREGIO” ai sostenitori di Ratzinger che invece, hanno la caratteristica di essere particolarmente devoti alla Madonna e di contestare decisamente l’immigrazionismo bergogliano.

Anche in questo caso, l’esperienza ci dice che non proverrà alcun chiarimento o replica dalle gerarchie ecclesiastiche. Ma così facendo, purtroppo, si darà spazio alle peggiori supposizioni. E lo sdegno aumenta giorno per giorno, pericolosamente ingrossando le file dei credenti e dei religiosi che NON RITENGONO BERGOGLIO IL VERO PAPA.

Inaudito: sono 7 secoli che non si parla di antipapi, i media fanno gli gnorri e il fenomeno viene ogni tanto minimizzato dalle gerarchie vaticane sempre con la solita risposta: “si tratta di una piccola minoranza di cattolici “tradizionalisti”, “bigotti” e “duri di cuore”.

Siamo sicuri che sia la giusta strategia?

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