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Bergoglio, presunto papa Francesco, è il “vescovo vestito di bianco” di Fatima? Nuova interpretazione sulle orme di papa Ratzinger

Andrea Cionci
Andrea Cionci

Storico dell'arte, giornalista e scrittore, si occupa di storia, archeologia e religione. Cultore di opera lirica, ideatore del metodo “Mimerito” sperimentato dal Miur e promotore del progetto di risonanza internazionale “Plinio”, è stato reporter dall'Afghanistan e dall'Himalaya. Ha appena pubblicato il romanzo "Eugénie" (Bibliotheka). Ricercatore del bello, del sano e del vero – per quanto scomodi - vive una relazione complicata con l'Italia che ama alla follia sebbene, non di rado, gli spezzi il cuore

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Provare a interpretare il Terzo Segreto di Fatima? Non scandalizzatevi, altri giornalisti, laici e cattolici, lo hanno già fatto avanzando varie ipotesi. Così, dato che, da un paio d’anni a questa parte, in un beato isolamento, siamo gli unici a fornirvi sui media uno scenario completamente nuovo e diverso su ciò che sta accadendo nella Chiesa, proviamo ad azzardare anche noi un’ipotesi aggiornata ai tempi attuali. Non abbiamo potuto fare a meno, infatti, di constatare POSSIBILI sovrapponibilità simboliche di tutti i dettagli del Messaggio con la realtà dei fatti.

Come ormai ben sapete, papa Benedetto XVI non ha mai abdicato, ma si è auto-esiliato in sede impedita (canone 412). Pertanto, il conclave del 2013 era invalido e Bergoglio è un papa illegittimo, come da noi dimostrato nell’inchiesta riportata QUI in fondo. L’attacco mediatico-giudiziario subito da papa Ratzinger in questi giorni, dimostratosi un fiasco clamoroso (perfino il Corriere si è sfilato QUI ), ha fornito l’ultima conferma.

Quando sarà riconosciuta la sede impedita di Benedetto, l’antipapato di Bergoglio svanirà nel nulla e ci sarà, verosimilmente, uno scisma purificatorio: la falsa Chiesa eretica sarà separata da quella vera, così come raccomandava papa Ratzinger con quella frase rivolta all’Herder Korrespondenz: “Separare i credenti dai non credenti”.

Il Santo Padre Benedetto aveva inoltre dichiarato, nel 2010: «Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa». Quindi stando alle sue parole, non si è affatto realizzata con l’attentato a Giovanni Paolo II, come ritiene soprattutto quella chiesa modernista che ha sempre cercato di obliterare il Terzo Segreto come “già avvenuto”. Del resto, a parte la scena della “fucilazione del “Santo Padre”, assimilabile appena alle pistolettate di Ali Agcà, tutti gli altri dettagli della Visione non trovano un rispondente significato. Nemmeno la stessa Suor Lucia, autrice del testo, fece alcuna menzione dell’attentato di Giovanni Paolo II, un anno dopo che si era verificato, in questa lettera QUI .

Il card. Angelo Sodano specificò che il linguaggio del Messaggio è SIMBOLICO e quindi, se vogliamo accettare che provenga davvero dalla Vergine Maria, ogni particolare deve trovare una sua collocazione. (Difficile che la Regina del Cielo inserisca nel messaggio stranezze oniriche a caso).

Dopotutto, Papa Benedetto XVI, con le anfibologie del suo Codice Ratzinger QUI, ci ha insegnato a cambiare il nostro punto di vista di fronte ai misteri, provando a vedere le cose in modo nuovo e radicalmente diverso da ciò che APPARE superficialmente.

Lo spunto iniziale per questa nuova interpretazione, lo abbiamo raccolto da un lettore, Marco Da Prato, che sostiene come il “Santo Padre” della seconda parte del messaggio sia, in realtà, non un vero papa, ma sempre lo stesso vescovo vestito di bianco citato all’inizio, il falso papa che deve essere SIMBOLICAMENTE “ucciso”.

Ma ecco il testo del Terzo Messaggio scritto da Suor Lucia e reso pubblico dalla Chiesa nel 2000.

«Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva grandi fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo intero; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l'Angelo, indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: Penitenza, Penitenza, Penitenza! E vedemmo ("qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti"), in una luce immensa che è Dio, un vescovo vestito di bianco ("abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre"), altri vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c'era una grande Croce di tronchi grezzi, come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo, con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce, venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c'erano due Angeli, ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio.»

Orbene, “grandi fiamme che sembravano dovessero incendiare il mondo intero”: il Covid e i suoi focolai? Se vogliamo, “da mano sinistra”, cioè, dalla prospettiva dei governi progressisti mondiali, questa pandemia viene percepita con grande apprensione, e le dure misure di contenimento vengono giustificate con “scintille mediatiche” le quali fanno “sembrare” che il Coronavirus debba incendiare tutto il mondo. Al contrario, proprio dalla “mano destra”, cioè dalla visuale dei governi nazional-conservatori si è notata, invece, una certa tendenza al ridimensionamento del problema.

Così, ancora da ambienti conservatori cattolici, cioè dalla “mano destra” - stavolta dell’angelo - il Covid è stato teologicamente interpretato come un castigo o, almeno, una permissione divina affinché l’uomo si penta dei propri peccati. Per questo, l’angelo indica con la destra il mondo e ripete “Penitenza”. (Da notare come invece, il clero modernista-sinistrorso-bergogliano sia andato esattamente nella direzione opposta, ritenendo “deisticamente” estraneo il Signore alla crisi sanitaria).

Orbene, proprio nel momento storico in cui infuria la scintillante pandemia che “sembra incendiare tutto il mondo”, si apprende che c’è un “vescovo vestito di bianco”: esattamente quello che è l’antipapa Bergoglio. Del resto, la questione della sua invalidità come pontefice è emersa proprio negli ultimi due anni.

La strana definizione del “vescovo vestito di bianco” è estremamente significativa e puntuale: infatti, con l’assurgere sia al papato, che all’antipapato, un cardinale perde automaticamente il cardinalato, che è solo una dignità, non una carica sacramentale. (Il nuovo papa o antipapa, infatti, diventa titolare dell’intera Chiesa e non solo di una chiesa particolare, con avviene con il titolo cardinalizio).

Eppure, la figura di questo vescovo bianco è confusa, avvolta in una luce “immensa”, abbagliante che è Dio: il disegno imperscrutabile del Signore? Infatti, tale situazione si è potuta comprenderla solo poco per volta, strizzando gli occhi come davanti al sole, abituando la vista, facendo uno “sguardo sottile” per vedere meglio.

Il vescovo vestito di bianco, per giunta, viene visto dai pastorelli “come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti”, un altro dettaglio fondamentale. Già in questo articolo QUI avevamo ipotizzato come lo specchio fosse alla base di tutta la strategia antiusurpazione del cosiddetto “Piano B” di papa Ratzinger-Giovanni Paolo II.

In effetti, Francesco è realmente il “riflesso” di un papa, un’immagine illusoria vista allo specchio. Sembra alludervi anche papa Benedetto XVI in “Ultime conversazioni” (2016): “… è certo anche un papa che riflette. Quando leggo il suo scritto, Evangelii gaudium, o anche le interviste, vedo che è un uomo riflessivo…”.

Infatti, Bergoglio  possiede solo il ministerium, l’esercizio pratico del potere, che è l’effetto, il “riflesso” del munus, il titolo di papa, di origine divina, mantenuto da Benedetto XVI. Prova ne sia che, se può esistere un papa impedito che trattiene il munus, ma  fattualmente senza ministerium, (come Benedetto XVI), non può esistere un vero papa dotato di ministerium, ma privo del munus: in questo caso abbiamo, appunto, solo un VESCOVO VESTITO DI BIANCO. Per chiarire: un oggetto davanti a uno specchio esiste anche senza il suo riflesso, ma non può avvenire il contrario, capite?

Anche in questo senso c’è un “ministero allargato”, come dice Mons. Gaenswein QUI con un vero papa in sede impedita, (Benedetto), e il suo riflesso, l’antipapa Francesco al governo.

Ora, quando qualcuno passa davanti a uno specchio, se va da destra verso sinistra, allo specchio risulta muoversi da sinistra verso destra. Ecco perché il vescovo vestito di bianco, per come viene descritto, DEVE ESSERE INTERPRETATO AL ROVESCIO DI COME APPARE. Così, quel “Santo Padre” che sale sul monte fra i cadaveri, per giungere alla croce, non va letto come un vero papa, buono e sofferente, che prega per i defunti, ascende verso un Crocifisso e alla fine muore ingiustamente, barbaramente trucidato, ma è L’ESATTO OPPOSTO.

Abbiamo quindi un falso papa che si inerpica per un monte, un’impresa difficile, quella di arrivare a una religione unica mondiale rappresentata da una “grande Croce di tronchi grezzi, come di sughero con la corteccia”: il simbolo di una fede enormemente diffusa, ma grezza, dozzinale, leggera e, soprattutto, "commerciale" proprio come lo è il sughero in Portogallo, paese che ne è il primo produttore al mondo.

La corteccia della quercia da sughero ha, poi, la tipica caratteristica di staccarsi a grandi pezzi, QUI , e può perfettamente SIMULARE un vero tronco d’albero, pur essendo VUOTA. Ci troviamo, così, di fronte a una croce-religione falsa, cava, di corteccia friabile, non certo adatta a sopportare il peso di un uomo inchiodatovi sopra: una croce che quindi RIFIUTA, per costituzione, il Figlio di Dio fattosi crocifiggere per l’umanità. Sappiamo infatti che, nella nuova religione mondialista per la quale sta lavorando Bergoglio, dovrà essere abolita la Transustanziazione, cioè appunto il Sacrificio perpetuo.

Proseguendo, abbiamo il falso papa che “attraversa” una grande città. In quale città può esservi un papa o un antipapa se non a Roma? Così, Bergoglio, prima di arrivare in cima al suo obiettivo (la nuova religione mondialista) attraversa, cioè “TAGLIA IN DUE” il papato producendo uno scisma fattuale e non dichiarato che divide a metà la Chiesa stessa mandandone “mezza in rovina”: la parte distrutta è quella della vera Chiesa cattolica, ortodossa e tradizionale. Basti pensare alle macerie prodotte dallo pseudo-motu proprio Traditiones Custodes, che ha demolito la messa antica in latino.    

Dunque, l’antipapa Francesco cammina vacillando, ha un passo simbolicamente “afflitto da dolore e pena” perché la sua ascesa verso la religione mondialista procede con fatica e difficoltà; lui è sempre più instabile, “mezzo tremulo” sul trono usurpato.

Il vescovo vestito di bianco “prega per le anime dei cadaveri” che incontra sul suo cammino. Attenzione: in nessun modo si può interpretare questa frase come il pio gesto di pregare in suffragio delle anime dei defunti, perché si parla di CADAVERI, che per loro stessa definizione sono corpi INANIMATI, senz’anima.

L’“anima di un cadavere” è un ossimoro, a meno di non voler interpretare l’espressione simbolicamente, ma letteralmente, in questo modo: il falso papa incontra pubblicamente personaggi “morti nella fede”, “spiritualmente cadaverici”. Il riferimento può essere a capi di stato, vip o personaggi laicisti, atei, anticattolici, finto-cattolici, non cattolici, (Biden, Scalfari, Bonino, Thunberg, Macron, Sànchez, Zuckerberg, Cook, Di Caprio, Bourla etc.). Bergoglio PREGA per le loro “anime”, cioè: si rivolge alle sue personali divinità o al mondo affinché accontentino la VOLONTÀ INTERIORE di questi personaggi, la loro parte più interna, intima, nascosta, essenziale. Bergoglio prega il mondo che accetti, ad esempio, il loro immigrazionismo, ecologismo, buonismo, gli obiettivi e scopi reconditi di tutti questi personaggi “morti dentro”.

Arrivato al culmine della realizzazione del suo progetto della nuova religione mondiale, cioè giunto sulla cima di questa difficile impresa, proprio mentre sta per coronare il suo sogno prostrandosi di fronte davanti alla falsa croce di sughero, il falso papa viene “ucciso” SIMBOLICAMENTE, cioè smascherato, delegittimato da un “gruppo di soldati”, ovvero di combattenti, militanti cattolici che gli sparano contro metaforici colpi e frecciate: rivelazioni, verità, scoperte, testimonianze, con armi “da fuoco”, che generano focolai di verità e incendiano l’opinione pubblica.

Viene così svelato che Bergoglio non è il vero papa e quindi il suo falso pontificato viene annullato.

In tal modo, il vescovo vestito di bianco è simbolicamente annientato e con lui “muoiono uno dopo l’altro”, cioè vengono automaticamente scismati e/o perdono potere, reputazione, incarichi, non solo tutti i suoi prelati e sacerdoti, ma anche molti laici: politici, intellettuali, giornalisti che hanno seguito e sponsorizzato il falso papa. 

Così, le anime che realmente si avvicinano a Dio, i veri cattolici o le persone che hanno trovato o ritrovato la fede, possono essere nutrite, rinfrancate spiritualmente dai sacrifici VISIBILI dei nuovi MARTIRI, cioè “irrigate” dal “sangue” dei preti e degli intellettuali che si sono fatti scomunicare, sospendere o emarginare pagando a caro prezzo il loro attacco al vescovo vestito di bianco. Gli ”innaffiatoi DI CRISTALLO” consentono quindi la VISIONE TRASPARENTE, pura, cristallina del “sangue” effuso da questo gruppo di nuovi martiri: nient’altro che le possibilità mediatiche di oggi, grazie alle quali tutti possono conoscere i sacrifici di questi religiosi-eroi che intervengono liberamente sui loro piccoli canali social e sono, così, chiaramente visibili per le persone di fede. Gli angeli sono però situati “sotto i bracci” della falsa croce perché la visione mediatica del sacrificio dei martiri, per quanto cristallina, è comunque catacombale, clandestina, sotterranea rispetto al pensiero unico dominante che continua a sponsorizzare la religione mondialista. Avete, infatti, mai visto tali sacerdoti “ribelli” predicare su un canale generalista?

I martiri, visti allo specchio, non sono, quindi, coloro che vengono “uccisi” dai soldati, seguaci del falso papa, ma i religiosi che pagano di persona per l’”operazione verità”.

Ci rendiamo conto che è un’interpretazione choccante, ma non meno della realtà effettiva. E’ importante chiarire che non stiamo cercando a tutti i costi la conferma di una “nostra verità” nel Terzo Segreto di Fatima: è esattamente il contrario. E’ la verità fattuale, oggettiva, che ci fa cercare nel Terzo Segreto. Si può accettare o meno questa interpretazione simbolica, ma bisogna riconoscere che ogni dettaglio trova una sua certa collocazione. Poi, se ne discute, per carità, tutto è perfettibile: scriveteci a [email protected] per suggerimenti e proposte.

Si spiegherebbe così perché l’interpretazione del Terzo Segreto, che la Chiesa conosce, non è stata ancora divulgata (viene ritenuta “indicibile”): alcuni autorevoli commentatori ritengono che si riferisca al momento dell’apostasia nella Chiesa e ai gravissimi problemi ai suoi vertici, e hanno ragione QUI . Si comprende così anche perché Bergoglio non ami affatto questa profezia e abbia persino criticato la Madonna di Fatima come “una Maria abbozzata da sensibilità soggettive che La vedono tener fermo il braccio giustiziere di Dio pronto a punire”, alla quale lui preferisce preferisce la Maria dei Vangeli QUI .

Colpisce, infine, come lo stesso antipapa Francesco, strategicamente o freudianamente, si sia autodefinito “vescovo vestito di biancoQUI al minuto 1,20.

 

Adesso, prevedibilmente, qualche bergogliano, con la consueta lucidità, potrà darci dei “folli mistici che pretendono di interpretare le profezie”. Magari diranno che vogliamo ergerci superbamente a protagonisti del Terzo Segreto di Fatima, che riteniamo di parlare con la Madonna, oppure che istighiamo all’attentato fisico verso “papa Francesco”. State pronti. Vediamo però se loro sapranno fornirci loro una spiegazione alternativa e convincente, in attesa che il vero papa, o la storia, ci illuminino definitivamente. Buon lavoro.

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