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Nuovo premio (stavolta per la saggistica) a Codice Ratzinger

Andrea Cionci
Andrea Cionci

Storico dell'arte, giornalista e scrittore, si occupa di storia, archeologia e religione. Cultore di opera lirica, ideatore del metodo “Mimerito” sperimentato dal Miur e promotore del progetto di risonanza internazionale “Plinio”, è stato reporter dall'Afghanistan e dall'Himalaya. Ha appena pubblicato il romanzo "Eugénie" (Bibliotheka). Ricercatore del bello, del sano e del vero – per quanto scomodi - vive una relazione complicata con l'Italia che ama alla follia sebbene, non di rado, gli spezzi il cuore

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Un altro riconoscimento per la nostra inchiesta “Codice Ratzinger”. Il primo era arrivato questa estate, in luglio, quando l’Associazione Cartagine aveva conferito alla nostra triennale indagine, nella sala della Protomoteca in Campidoglio, l’omonimo premio per la sezione “Giornalismo e Cultura”.

Il nuovo riconoscimento è giunto pochi giorni fa, ancora una volta a Roma, per spontanea iniziativa dell’Ente Nazionale Attività Culturali (ENAC) presieduto da Maurizio Abbate. Il dott. Roberto Pecchioli, noto studioso di geopolitica, economia e storia e presidente della Commissione per la Sezione “Saggistica” ha assegnato il premio “Mameli” con la seguente motivazione: “Ad Andrea Cionci, come riconoscimento per l’opera letteraria «Codice Ratzinger», attraverso la quale si è distinto per il coraggio e la documentazione di un tema spinoso ignorato dal mainstream e dal mondo ecclesiastico”.

 

 

Non è per autoreferenzialismo che pubblichiamo la notizia ma, in primis per ringraziare Libero e i suoi direttori degli ultimi tre anni, che hanno reso possibile affrontare la Magna Quaestio, ovvero il tabù dei tabù sulla sede impedita di papa Benedetto XVI. Per i tre documentari esplicativi, cliccare QUI 

In secundis, per segnalare che, nonostante la terra bruciata e il muro di gomma operato dal mainstream intorno a un’inchiesta bestseller tradotta in cinque lingue, che ha venduto quasi 20.000 copie, ci sono realtà intellettuali “sane” che non hanno timore di riconoscere la serietà di un lavoro anche se questo mette in discussione le certezze del pensiero unico, tanto fragili quanto ammannite con proterva assertività.

E’ un incoraggiamento anche a quei cittadini e a quei fedeli che da settembre scorso hanno organizzato ben 75 presentazioni di Codice Ratzinger, conferenze – dibattito della durata anche di 4-5 ore, seguite con il massimo interesse da parte del pubblico.

Una realtà eroica e commovente, quella di tali iniziative: singoli cittadini, veri credenti e veri patrioti che hanno capito l’importanza fondamentale di attivarsi per far conoscere in modo capillare una questione che riguarda la sopravvivenza della Chiesa cattolica e la sicurezza del nostro Paese.

Persone anche poco abbienti che si sono autotassate con notevoli sacrifici per consentire di affittare sale conferenze, per comprare pagine di giornali, stampare volantini etc. Gesti che rimarranno nella storia della Chiesa.

Appena conclusa la parentesi piemontese, con Asti e Cuneo, domani inizia un impegnativo tour in Trentino Alto Adige e in Veneto: 8 dicembre Rovereto, 9 Merano 10 tesero, 11 Trento 12 Asiago, 13 Schio, 14 Vicenza, 15 Abano.

 

Si torna il 17 a Roma (Eur) e poi, verso la fine dell’anno, in Lombardia: 27 Monza, 28 Piacenza, 29 Cremona, 30 Bergamo (Cisano Bergamasco). Il 14 gennaio in Abruzzo, a Montesilvano (Pescara).

 

 

Nel frattempo, la petizione ai cardinali pre 2013 per il “Riconoscimento della sede impedita di Benedetto XVI e la convocazione del conclave” QUI continua ad accumulare firme avendo già superato le 13.500 adesioni. 

Le nuove firme saranno mandate a scaglioni in Vaticano.

Dopo la risposta del Segretario di Stato Pietro Parolin, QUI adesso attendiamo un intervento definitivo dai veri cardinali, doverosamente tenuti, dall’art. 3 della costituzione Universi Dominici Gregis, a tutelare i diritti della Sede Apostolica.

La verità avanza inesorabile e inarrestabile. Meglio non aspettare troppo, e soprattutto meglio attivarsi prima dell’uscita di scena di Bergoglio. Il prossimo (vero) papa sarà, verosimilmente, il primo prelato che dirà le cose come stanno. QUI 

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