Cerca
Logo
Cerca
+

"Sono un vucumprà 2.0": ecco Driss El Faria, il guru dei brand 

Francesco Fredella
Francesco Fredella

Francesco Fredella è nato nel 1984. Pugliese d'origine, ma romano d'adozione. Laureato in Lettere e filosofia a pieni voti, è giornalista professionista. Si occupa di gossip da sempre diventando un punto di riferimento nel jet-set televisivo. Collabora con Libero, Il Tempo, Nuovo (Cairo editore). E' uno degli speaker della famiglia RTL102.5, dove conduce un programma di gossip sul digital space. E' opinionista fisso di Raiuno e Pomeriggio5.

Vai al blog
Esplora:
  • a
  • a
  • a

Non si ferma davanti a nulla. E non crede alla fortuna. Alla base cosa c’è? Dedizione, metodo, progettazione. Ma, soprattutto, un marketing ben definito: Driss El Faria, trentenne di origini marocchine cresciuto a Vigevano, sta spopolando in Rete con i suoi brand. La sua è stata una vera scalata che era praticamente nell’aria. Andiamo per gradi. Dopo aver lavorato nei locali notturni per anni, consegue una laurea in Economia ed un Master. Poi la virata nel mondo dell’imprenditoria a piccoli passi. Senza sbagliarne mai uno. Arriva, così, a fondare 25H holding: una società a responsabilità limitata che detiene le partecipazioni di Aviva Wines El Original (il primo spumante colorato best seller su Amazon); Bombeer (la birra del bomber lanciata da Bobo Vieri); WinePrime; Justfit 2.0 e Mood Wines. Quindi chiamatelo guru dei brand perché riesce a trasformare in oro quello che non luccica. 

Come nasce un brand?
“Un brand nasce dall’esigenza di voler identificarsi in un mercato e in un contesto. Questo crea la voglia e la ricerca di un’identità, che ti dà un brand. Un’etichetta che viene riconosciuta da subito”. 
Hai mai avuto paura di lanciarti in un nuovo business?
“No. Nessuna paura. Vengono fatte prima ricerche di mercato. Il mio obiettivo è essere
identificato con tanti business”.
Con Aviva Wines hai portato, in un solo anno, il fatturato sull’asticella dei 2 milioni di euro. Ora le previsioni per il 2021 sono rose e fiori: il fatturato potrebbe toccare i 7 milioni di euro. Sembra un’esagerazione di questi tempi? 
“Nessuna esagerazione. Sono previsioni. Il primo anno è andato molto bene in un settore, quello del beverage, che era solo dominato dal vino in Italia”.
Quanto hai investito per il tuo primo business? 
“Zero. All’inizio non investo mai. Creo una struttura e per questo le mie società sono snelle, leggere. Il mio modello di busness di consente di arrivare al guadagno. Certo, se iniziassi con 1 milione di euro di investimenti sarebbe più facile”.
I tuoi busness in piena Pandemia sono stati performanti. Nessun crollo del fatturato. C’è un motivo? 
“Non c’è stato crollo del fatturato perché sono partito da zero, quindi la strada era in crescita. Ho utilizzato la mia identità per monetizzare da altre parti, in altri canali commerciali”.
Prossimi progetti futuri? 
“Non posso svelarvi molto. Sto studiando due progetti con due star nazionali e internazionali”.
Credi nella fortuna? 
“La fortuna degli audaci”.

Dai blog