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JFK, un caso ancora aperto: la paranoia di Oliver Stone e un cast stellare

Giorgio Carbone
Giorgio Carbone

Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

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JFK UN CASO ANCORA APERTO
La 7 ore 21.15
Con Kevin Costner, Sissy Spacek, Donald Sutherland. Regia di  Oliver Stone. produzione  USA 1991. Durata; 3 ore e 10 minuti
LA TRAMA Alla fine degli anni 70 il procuratore  di New Orleans Jim Garrison dopo aver esaminato i documenti  fino ad allora secretati dell'House  Select Committee of Assassins investigations volle riaprire  le indagini  sull'uccisione di Kennedy e scoprì molti nidi di vipere. Altro che assassino solitario (Oswald). Furono in tanti (secondo Garrison) a cospirare contro JFK. Dai petrolieri texani ai mafiosi della Florida. La passione per l'inchiesta diventa ossessione e rovina anche la vita privata di Garrison.

PERCHE' VEDERLO perchè nel 1991  Oliver Stone era già  in paranoia (le tesi  del film sono ancor oggi tutte da dimostrare) ma come  regista a Hollywood era uno dei primi (la paranoia in 30 anni ha preso il sopravvento).  Talmente bravo  da coinvolgere quasi ogni spettatore nella passione di Garrison. E da giostrare  da maestro  un cast di tutte stelle (Costner, Donald Sutherland, Jack Lemmon, Walter Matthau, ma il migliore  è Tommy Lee Jones come checca mafiosa).

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