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"L'albero della vita", scene a grande spettacolo di innegabile impatto

Giorgio Carbone
Giorgio Carbone

Nato a Tortona (Al) il 19 dicembre 1941. Laureato in giurisprudenza a Pavia. Giornalista dal 1971. Per 45 anni coniugato all'attrice Ida Meda. Due figli. Critico cinematografico (titolare) per "La Notte" dal 1971 al 1995. Per "Libero" dal 2000 a oggi. Autore di tre dizionari: Dizionario dei film (dal 1978 al 1990); Tutti i film (dal 1991 al 1999); Dizionario della tv (1993).

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L'ALBERO DELLA VITA
Warner TV ore 21.30. Con Montgomery Clift, Elizabeth Taylor, Eva Marie Saint. Regia di Edward Dmytryk. Produzione USA 1957, Durata: 2 ore e 26 minuti

LA TRAMA
È una specie di "Via col vento" visto dalla parte nordista. Montgomery Clift è un giovane di alti ideali e di nobili sentimenti. Ma si innamora della donna sbagliata, Susanna (Elizabeth Taylor) una "rosa del Sud" ricca vivace, mica male psicotica. Quando lei gli dice di essere incinta, lui si sente obbligato a sposarla. La guerra di secessione li divide. Lui combatte per il Nord, lei finisce in un ospedale per malati di mente. Lui avventurosamente la ritrova e cerca di ricostruire una vita insieme. Ma l'amata è irrecuperabile.

PERCHÈ VEDERLO
Perché anche se non raggiunge i risultati emotivi del modello (i personaggi principali non hanno la forza di Clark Gable e Vivien Leigh) le scene a grande spettacolo sono di innegabile impatto. E i personaggi di contorno sono impagabili (il truculento "Lampo" di Lee Marvin, il professore sottaniere di Nigel Patrick).

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