10 E LODE MAX VERSTAPPEN
Un razzo su qualsiasi pista, con qualsiasi gomma. Ogni telecamera si è arresa. Punta altrove, in cerca di qualche palpitazione, di una mezza sportellata (alla Tsunoda), di una notizia. La bandiera bianca e nera è un desolato guanto di sfida. Lo spunto perfetto per un giro veloce da paura. Per prendersi tutto come ogni volta. Senna a un passo. Che fosse un fenomeno qui lo diciamo da un pezzo.
0 FERRARI
Nuovi e vecchi grattacapi affossano il weekend dei piloti. Sainz accanto a Verstappen in partenza è un ologramma. Chiude in quinta, a 45 secondi dal campione in carica. Leclerc non riesce a prendersi nemmeno il punticino amaro che gli offre Tsunoda. E il sorpasso sulla buona Alpine di Gasly resta una chimera. Alla sliding door spagnola, i famosi aggiornamenti si traducono in un tragicomico nulla di fatto. E quello di Maranello sembra per ora un rassegnato crepuscolo.
8.5 MERCEDES
Sul secondo gradino del podio, un tonico Lewis Hamilton traduce in energia e sorpassi gli aggiornamenti finalmente visibili della W14. Tratto di penna sui pasticci di Russell in qualifica grazie a una prova di forza esplosiva e ad una grande rimonta. Parte dietro Perez e lo batte. Ed è lui in Aston a suonare il campanello, con una sverniciata al settimo giro su Alonso.
6 MCLAREN
Qualifica da urlo per Lando, dopo infinti weekend a secco. La spreca toccando Hamilton all’inizio e relegandosi in fondo. Nemmeno Piastri, alla fine, traduce in punti quelli che per McLaren sembrano comunque dei buoni progressi.
5.5 ALONSO
Re della ghiaia in qualifica, l’unico guizzo per lo spagnolo, quest’anno mai così anonimo, è il sorpasso killer sull’ex compagno. Accetta in casa il finale beffardo, con Stroll protagonista di un exploit tardivo e ormai inatteso.
5 PEREZ
In teoria avrebbe il macchinone del campionissimo, in pratica è un pilota che va a singhiozzo. Al sabato toppa due volte di fila. Stavolta la rimonta era possibile e dovuta, ma più di una mesta quarta piazza alla fine non rimedia.