VERSTAPPEN 10 E LODE
Le vittorie nella Sprint di casa sono ormai roba sua. Nasconde i limiti della RB20. E si supera. Con la consueta bravura. E con furbizia. Uomo-macchina.
PIASTRI 8
Dopo la ghiaia spagnola, sulla pista austriaca si ravvede già alla prima prova. Subito in evidenza. Soprattutto col compagno di squadra, vista la battaglia interna. C'è voglia di rivalsa.
NORRIS 6.5
Smanioso. Forse troppo. Il risultato è un autogol clamoroso. Il sorpasso su Max è buono. Ma la gloria svanisce in un lampo. Nell'attacco del Fenomeno per riprendersi lo scettro, deve rallentare all'esterno. Così lo infila pure il compagno. Deve imparare a misurarsi, e in fretta. Scivoloni simili sono inconcepibili con questa macchina.
FERRARI 4
I piloti, da 7, partono benone. Charles si mangia subito Perez, Sainz fa una gara niente male. Ma con la Ferrari non si va oltre. La macchina torna a saltellare come un canguro stanco. E gli aggiornamenti non funzionano, come ogni anno. Il problema è a monte. Manca un uomo di idee, di esperienza e di raccordo tra Vasseur e una dirigenza assente. Uno che guardi al futuro. Che di corse ne capisca veramente. E che la Rossa ce l'abbia nel sangue. Gli anni passano. Montezemolo resta l’ultimo vero capo. Dopo, il vuoto.
ASTON MARTIN 3
Il capitano Alonso, travolto, perde posizioni e scivola sedicesimo. Ma è da un po' di gare, in realtà, che si trascina senza spunti. Addirittura l'improbabile Stroll, fresco di auto-rinnovo, è davanti, decimo. Inutilmente, visto che in ottica Sprint non serve a portare a casa nemmeno un punto.
