Cerca
Logo
Cerca
+

I "democratici socialisti": la sinistra americana va sempre più a sinistra

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

Vai al blog
  • a
  • a
  • a

I Democratici hanno una componente ciarliera e sempre piu' vistosa, i Democratici Socialisti, che stanno spingendo a sinistra la linea del partito. Lo si diceva gia' con Obama, ma oggi si vede che la virata di Barack ha seminato in profondita' e ora sta dando frutti copiosi. Il paradosso e' che il primo a sfruttare il trend avviato dalla retorica radicale obamiana era stato il senatore socialista Bernie Sanders, che non e' neppure iscritto ai DEM, durante la campagna del 2016, ma l'allora presidente appoggio' Hillary Clinton, che ebbe la nomination sul filo di lana davanti al socialista del Vermont. Poi sono venuti a galla i sondaggi che hanno mostrato che la generazione dai 18 ai 35 anni, ignorante della realta' dei guasti del socialismo storico e avida del classico e inevitabile idealismo della gioventu', abbracciava in maggioranza il socialismo e criticava il capitalismo democratico. La bandiera della tendenza e' Alexandria Ocasio Cortez, 29 anni, ispanica, eletta deputata al Congresso da poche migliaia di newyorkesi nel suo distretto ad alta concentrazione di elettori iscritti al partito Democratico, latinos e afro-americani soprattutto. La sua prima uscita pubblica a Washington e' stata la presentazione di una risoluzione, The New Green Deal, che e' un programma ultra verde e ultra rosso, che va dalla eliminazione totale in 10 anni della energia nucleare e fossile (petrolio, gas naturale e carbone) allo stipendio per tutti, anche per chi non vuole lavorare. All'estero, lo chavista Maduro ha fatto la sua parte, ed ora il Venezuela e' l'immagine concreta di dove porta la applicazione della rivoluzione comunista: miseria, crisi umanitaria, tre milioni di profughi in fuga, inflazione del 100mila % (secondo lo studioso della iperinflazione Steve Hanke della John Hopkins University). In questo contesto, il presidente Trump ha messo la denuncia del socialismo in bella mostra nel suo discorso sullo Stato della Unione di 10 giorni fa (“l'America non sara' mai un paese socialista”), e i sondaggi lo hanno premiato, con oltre i tre quarti (76%) dei telespettatori che hanno detto di aver apprezzato la sua performance. Ora Fox News ha pubblicato i risultati del sondaggio che ha specificamente dedicato al derby “capitalismo contro socialismo”, non solo tra i ragazzi ma in tutta la popolazione. E il risultato dice male per i candidati alla Casa Bianca Democratici, quasi tutti, che hanno sposato il radicalismo dei DEM-Socialisti. Il 57% dei votanti ha espresso una positiva opinione del capitalismo, piu' del doppio di quelli, il 25%, che preferiscono il socialismo. E alla domanda “che ruolo deve avere il governo?”, il 55% ha risposto “deve stare lontano da me, e lasciarmi in pace”, in crescita dal 51% nel 2018 e al 54% nel 2016. Coloro che hanno invece risposto “il governo mi deve dare una mano” sono ora il 34%, in calo dal 39% del 2016 e dal 41% del 2018. Coloro che hanno una favorevole visione del socialismo sono il 50% di chi si identifica ‘liberal”, il 43% di chi ha votato Hillary Clinton e il 36% di chi ha meno di 30 anni. Il 63% degli americani si sente ottimistico per la situazione economica, 14 punti in piu' del 2016, quando gli ottimisti erano il 49%. Per un margine di 5 punti, 47 a 42, i votanti pensano che il capitalismo in America ha dato loro una “corretta spinta”. “A dispetto della prominenza delle idee socialiste e delle proposte politiche di sinistra delle recenti settimane, gli americani sono favorevoli sui meriti del sistema capitalistico”, ha commentato il sondaggista repubblicano Daron Shaw, che ha condotto la ricerca bipartisan insieme al collega democratico Chris Anderson. “E sono ottimisti sullo stato dell'economia”. La prossima sfida per la Casa Bianca avra' un sapore molto netto di una lotta tra le idee, che in pochi si aspettavano anni fa quando era stata dichiarata la “fine delle ideologie”. Per chiarezza, e per fortuna, si tornera' a parlare di destra e di sinistra, di democrazia capitalistica e di socialismo, di liberta' personale e di impresa e di statalismo tassa&spendi. di Glauco Maggi

Dai blog