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Accusano Trump di razzismo per non parlare del boom economico. Ma il WSJ...

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

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Accusare Trump di razzismo (che e' una falsita') riempie i giornali e toglie spazio al clamoroso boom dell'economia di Trump (che e' una verita'). Meno male che c'e' la pagina degli editoriali del Wall Street Journal, altrimenti il povero Bureau of Economic Analysis (BEA, che piu' ufficiale e bipartisan non si puo') non se lo filerebbe nessuno. Invece, il suo Rapporto pubblicato martedi' e' un documento che dimostra un risultato eccezionale, che dovrebbe essere al centro del dibattito politico nelle primarie Democratiche. Campa cavallo! Come possono Biden e compagnia digerire che la crescita in stipendi e reddito sia piu' veloce ancora di quanto gia' non si sapesse dalle relazioni mensili del Ministero del Lavoro? Riportiamo allora noi i numeri relativi alla revisione annuale dei dati personali di reddito, che e'l'oggetto del Rapporto della BEA. Saccheggiamo il WSJ che li pubblica, e li commenta con enfasi non abituale: “La sorpresa e' stata l'enorme balzo nel reddito disponibile e nella retribuzione dei lavoratori”. La revisione del BEA mostra che i compensi per i dipendenti sono aumentati del 4,5% nel 2017 e del 5% nel 2018, circa 4,4 miliardi di dollari e 87,1 miliardi di dollari in più rispetto a quanto precedentemente riportato. La tendenza è proseguita fino al 2019, con un compenso in aumento di 378 miliardi di dollari, pari al 3,4% nei soli primi sei mesi. I salari e gli stipendi di anno in anno sono stati rivisti al 5,3% dal 3,6% di maggio. E a giugno i salari e gli stipendi sono cresciuti ad un tasso annuo del 5,5%, che è uno stupefacente +4,1% al netto dell'inflazione. Il risultato e' di gran lunga superiore all'aumento del 3,1% su base annua delle retribuzioni orarie medie che il rapporto del Dipartimento del Lavoro aveva citato per giugno. Uno dei motivi della disparità, spiega il WSJ, potrebbe essere che i datori di lavoro stanno assumendo milioni di lavoratori più giovani, a basso reddito, e cio' potrebbe deprimere i guadagni orari medi quando i lavoratori più anziani e più pagati vanno in pensione. Il BEA ha anche corretto il reddito personale complessivo all'insu' dell'1,7% per il 2017 e il 2018, mentre le entrate per welfare sono diminuite dello 0,7%. In sostanza, gli americani guadagnano di più e fanno minore affidamento sul governo. Le stime sul risparmio personale sono state aumentate di 217 miliardi di dollari negli ultimi due anni e ora sono a 1300 miliardi di dollari: cioe' gli americani sono diventati formichine. Il tasso di risparmio personale è stato rivisto al rialzo dell'8,1% dal 6,1% di maggio, che è molto più alto del 5% delle ultime due recessioni. Ciò dovrebbe rendere l'attuale espansione economica più duratura poiché i consumi non sono in gran parte aumentati dall'aumento del debito delle famiglie. Invece la spesa per consumi è aumentata in concomitanza con la crescita dei salari dovuta alle strette condizioni del mercato del lavoro, favorevoli ai dipendenti. Che fine ha fatto la "stagnazione secolare" di Obama? Era la spiegazione degli economisti liberal che dovevano giustificare il fatto che i guadagni dei lavoratori non crescessero piu' velocemente sotto il presidente Democratico, neppure 6 o 7 anni dopo la fine della recessione nel giugno 2009. Oggi scopriamo invece che i compensi per i dipendenti sono aumentati di 150 miliardi in più nei primi sei mesi del 2019, rispetto a tutto il 2016. I compensi sono cresciuti del 42% in più durante i primi due anni della presidenza Trump rispetto al 2015 e 2016. Ciò smentisce l'affermazione dei liberal e dei DEM secondo cui “l'economia dal 2017 ha semplicemente continuato sulla stessa traiettoria di prima”. Scrive il WSJ: “L'economia ha a malapena schivato la recessione negli ultimi anni di Obama e la politica economica è cambiata nel 2017. La deregolamentazione ha scatenato gli ‘spiriti animali' degli imprenditori , specialmente nel settore energetico. La riforma fiscale ha inoltre stimolato gli investimenti delle imprese in nuove strutture e attrezzature, che nel tempo dovrebbero tradursi in una maggiore produttività e salari dei lavoratori”. Le riforme di Trump continuano insomma a pagare dividendi economici “nonostante il danno derivante dalle sue politiche commerciali”, scrive il quotidiano. “Mentre i democratici e persino alcuni conservatori lamentano che i lavoratori non hanno beneficiato della riforma fiscale, i numeri suggeriscono il contrario. Gli utili societari al netto delle imposte sono aumentati di circa 220 miliardi tra il 2016 e il 2018, mentre i compensi per i dipendenti sono aumentati di circa 1000 miliardi. Gli utili societari sono diminuiti del 2,9% nel primo trimestre del 2019, anche se i salari sono cresciuti a un tasso annuo del 10,1%”. Il commento finale del WSJ e'irridente, dedicato a Sanders e ai populisti ossessionati dall'idea che Trump favorisce l'1% dei miliardari. “Questa ha tutta l'aria di un'economia che sta beneficiando il 99%". di Glauco Maggi

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