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La polemica inutile dei gay e la scampagnata degli occupanti del Valle

tutti a Sanremo per fare casino

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Una volta avrebbero fatto sfraceli, spostato montagne, fermato i fiumi e svuotato i laghi. Invece devono accontentarsi, rincorrendo il gruppo di testa che pedala senza tregua verso la meta, infischiandosene di chi sta dietro. E non tanto perché Celentano ha cannibalizzato il Festival o Belen ha riesumato l'Italico ”Uselin della Comare” che proprio lì vuole volare, e non da un'altra parte,  quanto per il perduto appeal delle loro battaglie. Certo, molto spesso sono state di retroguardia, ma avevano una loro tensione morale e sociale. E sono anche servite a far crescere questo Paese. Ma l'appendice sanremesca delle associazioni gay, francamente,  fa un po' tristezza. E di quelle battaglie si avvertono solo gli echi lontani, senza riuscire a distinguere  le voci. “Morandi adora i gay? Bene, bravo. Allora l'invito è quello di venire alla grande manifestazione nazionale del Pride di Bologna nel giugno 2012”. L'invito al presentatore di Sanremo arriva da Franco Grillini, concittadino, consigliere regionale dell'Idv e figura di riferimento del movimento omosessuale bolognese e non. Il riferimento di Grillini è alle polemiche nate dopo l'esibizione de “I Soliti Idioti” sul palco dell'Ariston ed alle parole dello stesso Morandi. Il Pride, ha detto Grillini, “sarà una grande festa dei diritti civili per celebrare il 30/o anniversario dell'inaugurazione del primo circolo di cultura omosessuale dato dal Comune a un'associazione gay. Bologna è la città di Morandi quindi noi gli lanciamo la sfida. Sarebbe bello dicesse già di sì dal palco di Sanremo”. Ammettelo, come tutti andate cercando il vostro quarto d'ora di celebrità a spese del Festival. Perché a Sanremo  i “Soliti idioti” non hanno fatto altro che fare gli idioti, un po' per vocazione naturale un po' per guittesca partigianeria, e Morandi ha fatto Morandi, ovvero il contadino scarpe grosse cervello fino. E che pretendevate? Se l'invito fosse arrivato senza contorno polemico, forse, avrebbe avuto più appeal. Così sa solo di già visto, tutto scontato insomma. Certo, poi qualcuno ha ricamato sopra la mancata partecipazione emotiva di Morandi alla gag dei “Soliti Idioti” nei panni della coppia omosessuale, ma senza una reale convinzione, finendo con il produrre niente di più che una nota a margine. Celentano e Belen hanno prodotto interi inserti della Treccani della televisione trash modello Sanremo. Tutta un'altra cifra, tutta un'altra storia. E, si badi bene, nessuno di noi ha niente contro gli omosessuali e le loro battaglie, ci mancherebbe altro. Quello che non torna più è la forzata contestualizzazione di una richiesta priva del dato di partenza. Insomma, a Sanremo non è successo niente e la sceneggiata della finta polemica non gli fa certo onore. Tornate alle battaglie, quelle vero però. Al punto che potrebbero finire con l'avere una maggior cassa di risonanza i “fighetti” che occupano il Teatro Valle a Roma, figli di papà con il pedigree ben stirato e lavato, contenti di aver dato vita al “LeonKavallo” de' ‘noantri. Ognuno si sceglie il passatempo che vuole, ma se lo fa con i soldi pubblici la cosa diventa fastidiosa. E allora la minacciata irruzione a Sanremo degli occupanti del Valle ha davvero il sapore della pagliacciata, della carnevalata, dell'azione goliardica priva di senso. Con un video su Youtube gli occupanti del Teatro Valle lasciano intendere di voler portare la loro protesta a Sanremo. Nel video una serie di scritte ricordano le occupazioni già avvenute, poi si legge “sta per succedere l'impensabile” e quindi compare un'immagine dalla platea dell'Ariston di Sanremo, seguita dalla scritta “stiamo arrivando”. Dagli occupanti del Valle nessuna spiegazione, tranne un sibillino “stiamo valutando l'ipotesi di fare un'azione”.Ecco fatela pure, tanto avete tanto di quel tempo da buttare….Ma non fate troppo rumore, per favore, c'è sempre di mezzo un Festival

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