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La risposta del Pd alla crisi: basta sale comunali, ci si sposi in villa o in castello che ci si sente più ricchi

Disegno di legge al Senato per combattere la crisi... di matrimoni

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Sarà perché Pierluigi Bersani ha urlato che il momento è drammatico, e l'Italia in serio pericolo: Sarà perché la Bce preme e scrive lettere. Sarà perché il popolo non ce la fa più e reclama. Sarà magari per tutto questo insieme, ma il gruppo Pd al Senato guidato da Anna Finocchiaro si è messo duramente al lavoro e ha tirato fuori dal cilindro una risposta chiara ai bisogni dei cittadini. Ha la data del 12 settembre scorso e porta la firma di Felice Casson, Enzo Bianco, Vincenzo De Luca e numerosi altri senatori del Pd. Secondo loro nel bezzo della crisi c'è una emergenza matrimoni. Gli italiani laici sarebbero stufi di sposarsi in tristi case comunali, sempre più disadorne dopo i tagli di Giulio Tremonti. Così il Pd vuole cambiare l'articolo 110 del codice civile lasciando “ai comuni la facoltà di consentire la celebrazione dei matrimoni fuori dalla casa comunale, che contribuirebbe positivamente alla promozione turistica dei territori”. In questo momento- spiegano i senatori del Pd- bisogna lasciare che gli italiani si sposino in “palazzi, castelli, ville, parchi particolarmente significativi e prestigiosi”. Ah, come sa capire le esigenze del popolo questa sinistra! Giusto. Ci si sposi in villa, a palazzo o a castelli. Così ci si può fare beffe della crisi…

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