Il Pd s'accontenta: "Avremo la maggioranza dei sindaci. Che crollo il Pdl..."

D'Alema a La7 pensa ai guai altrui e fa l'ottimista. Ma l'erosione di voti di Sel, Idv e Grillo continua
di Giulio Bucchidomenica 13 maggio 2012
Il Pd s'accontenta: "Avremo la maggioranza dei sindaci. Che crollo il Pdl..."
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Il Pd canta vittoria. Nonostante l'erosione di voti sempre più probabile ad opera di Idv, Sel e Movimento 5 Stelle, i democratici cercano di fare buon visto ad elezioni amministrative che hanno segnato una secca battuta d'arresto per le forze che sostengono il governo Monti. Piange e molto il Pdl, ma pure Bersani e compagni guardano con timore al ko di Ferrandelli a Palermo e all'affermazione del vendoliano Doria a Genova. Eppure il segretario democratico dimostra di non avere il polso della situazione e dichiara: "Sentiamo, dati alla mano, che siamo stati compresi dagli elettori, dal voto traiamo lo stimolo a tenere e rafforzare la nostra azione" di sostegno al governo. Il Pd, insomma, perde voti e crede che la flessione sia il segno del fatto che i suoi elettori vogliono che continui l'appoggio all'esecutivo di Mario Monti. Una convinzione quantomeno peculiare. Bersani ha poi aggiunto che però il governo deve garantire "grandissima attenzione ai problemi sociali". Secondo il segretario "non c'è materia per dire che tutti perdono. Non è vero che tutti perdono, e una strada c'è".  Bersani: "Non rivoteranno Grillo" - Il leader democratico poi ribadisce che "non viene meno la nostra lealtà. Il governo deve solo ascoltarci un po' di più". Quindi sugli Azzurri: "Capisco possa esserci una riflessione non banale nel Pdl, mi auguro che non ne arrivi un danno per il Paese". Bersani chiede ad Alfano e ai suoi di non staccare la spina al governo dei tecnici. Infine una battuta sul trionfatore di questa amministrative, Beppe Grillo: "Sono sicuro che messi davanti alla scelta davvero di chi deve governare una città, al secondo turno potrà esserci negli elettori un certo ripensamento". Questa la risposta a chi gli chiedeva conto dell'exploit del Movimento 5 stelle. "Le città - ha concluso - hanno problemi e hanno bisogno di risposte di governo affidabili". D'Alema ottimista - Ma la schiera degli inguaribili ottimisti democratici annovera anche il nome di Massimo D'Alema. "Questo voto è a metà strada tra la disgregazione greca e la speranza francese, ma il Pd si appresta ad avere la stragrande maggioranza dei sindaci. Ci troveremo ad essere, cioè, l’unico grande partito nazionale in una situazione molto difficile per la sfiducia crescente e questo voto critico". E’ l'analisi di Baffino D'Alema, che sente odore di gioiosa macchina da guerra come nel 1994, quando con Dc e Psi ai minimi storici per l'effetto Tangentopoli il Pds già pregustava Palazzo Chigi. A La7 D'Alema ha sottolineato: "Il dato che maggiormente preoccupa è la partecipazione in calo degli elettori. Il successo legato al movimento di Grillo conferma quanto dicevano i sondaggi. Quello che spicca, però, è il crollo del centrodestra".    

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