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Paola Ferrari non ci sta e querela il social network

Leonardo Diana
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Paola Ferrari non ci sta e vuole querelare Twitter. Dopo il fiume di commenti, non proprio cavallereschi, che l'ha travolta durante gli Europei di Polonia e Ucraina, la conduttrice de La Domenica Sportiva pubblica sul suo profilo Twitter alcuni scatti di lei senza trucco cercando di far tacere tutti i detrattori che l'accusano di troppi ritocchini. Stufa dei numerosi epiteti che l'hanno accompagnata durante tutta la conduzione di Stadio Europa, la giornalista sportiva ha deciso di dire basta e fare causa al social network citandolo per diffamazione chiedendo un maxi risarcimento che, se ottenuto, andrà totalmente a favore delle famiglie colpite dal terremoto in Emilia. Lo sfogo - Intervistata da Klaus Davi, la Ferrari si sfoga così: "Lavoro nel giornalismo da piu' di 30 anni e da 20 in Rai e ho sempre accettato le critiche, anche quelle più dure e a mio avviso immotivate, ben sapendo che fanno parte del gioco. Tuttavia con questo atto voglio dire un no chiaro. Il web non può diventare solo una bacheca della diffamazione anonima, dell'insinuazione volgare e del razzismo solo perchè nel web c'è la liberta' di espressione. Non e' giusto usare la rete e i social network per insultare le persone, senza la possibilità di un contraddittorio, e questo accade soprattutto con Twitter. Se il web e i blog vogliono giocare un ruolo serio nell'informazione, allora devono comunque attenersi alle regole deontologiche di base e alle norme civili che valgono fuori dalla rete. Nessuno si riunisce pubblicamente per diffamare o insultare qualcun altro o, se lo fa, per lo meno è passibile di denuncia. Ecco, credo allora che la cosa valga anche per Twitter". "Voglio un web più civile" - La Ferrari, che si dice d'accordo con la norma di legge proposta all'interno del DL intercettazioni dal ministro della Giustizia Paola Severino che imporrebbe la rettifica obbligatoria anche ai siti web, dichiara: "La mia sarà una battaglia per una informazione più civile che si basa su una semplice regola: sì e sempre alla libertà di critica, ma no alla liberta' d'insulto e di diffamazione vigliacca e, soprattutto, anonima. Se dovessi ricevere un giusto risarcimento per i danni recati alla mia immagine professionale e personale, per altro costruita con il lavoro negli anni, tutto l'ammontare andrà ai terremotati dell'Emilia, gente, quella sì, che merita a prescindere per la compostezza e il coraggio che mostra". La rivolta dei "twitteri" - Intanto su Twitter centinaia di utenti hanno accolto l'incredibile dichiarazione della Ferrari creando: #QuerelaConPaola l'hashtag con il quale i seguaci del social network hanno ironizzato sulla possibile querela della giornalista, tra i più divertenti: "Io querelo le cipolle che mi fanno piangere", "Querelo Caronte, per avermi strappato miliardi di gocce di sudore, senza darmi nulla in cambio", "Paola ferrari querela il sole perché le toglie luce", "Querelo la mozzarella che ho mangiato poco fa. Era una bufala" e tanti altri ancora.

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