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A Palazzaccio tra anti-Cav, sostenitori e curiosi

Nicoletta Orlandi Posti
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Fuori il Palazzaccio si sono schierati da una parte i sostenitori del Cavalieri e dall'altra i suoi detattrori. "Nessuno è più uguale degli altri, nemmeno tu". "Berlusconi colpevole" si legge sui cartelli di questi ultimi. "Mi sembra utile ricordare l'articolo 3 della Costituzione" sull'uguaglianza dei cittadini, afferma un altro manifestante munito di megafono. Tanti i giornalisti che stando entrando a Palazzaccio, le telecamere delle tv e i fotografi all'esterno. Ma c'è pure chi si ferma solo per curiosare e magari farsi scattare una foto davanti al luogo dove "si sta facendo la storia", dice un signore intervistato da Sky. Stava facendo una passeggiata a Piazza Navona, voleva andare a Fontana di Trevi ma ha preferito attraversare il ponte sul Tevere e raggiungere la Cassazione per essere testimone della notizia.  Letteralmente blindato è invece l'accesso da tutte le vie limitrofe a Palazzo Grazioli è interdetto da un folto schieramento di forze dell'ordine: ogni via d'accesso che porta in via del Plebiscito, dove è la residenza romana di Silvio Berlusconi, è transennato non solo al traffico ma anche al passaggio pedonale. Possono accedere solo i giornalisti. Berlusconi attende la sentenza della Cassazione sul processo Mediaset chiuso nei suoi appartamenti di Palazzo Grazioli, in compagnia solo dei più stretti collaboratori. Con lui anche i figli maggiori, Marina giunta da poco, e Pier Silvio che dovrebbe essere arrivato a Roma nella serata di ieri. Con il cavaliere anche Gianni Letta e, a quanto si apprende, l'avvocato cassazionista Franco Coppi.   Pochi, al momento, i manifestanti. Solo alcune bandiere di Forza Italia e Pdl dietro le transenne che impediscono l'accesso da piazza del Gesù. Ressa, invece, di giornalisti, telecamere e fotografi davanti al portone principale di Palazzo Grazioli.

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