ROMA, 30 OTT - Con l'enorme popolarità che hanno raggiunto le due star di Twilight, Robert Pattinson e Kristen Stewart, "le cose sono cambiate sul set. Quando abbiamo cominciato eravamo in molti attori sconosciuti, andavamo nei locali insieme, siamo partiti come una famiglia. Poi sono arrivate le guardie del corpo, più tensione sul set, le continue voci non vere che hanno reso la vita più difficile per tutti. E' diventato più difficile incontrarsi. Non dico che la situazione tra noi sia peggiorata, ma è diversa". Lo spiega Nikki Reed, interprete di Rosalie Cullen nei film tratti dalla tetralogia horror romantica di Stephenie Meyer. L'attrice è al Festival di Roma con il compagno di set e grande amico Jackson Rathbone (interprete di Jasper Cullen), per la presentazione di 15 minuti di scene in anteprima di Twilight Saga: Breaking Dawn Parte 1 di Bill Condon (in uscita in Italia il 16 novembre distribuito da Eagle), seguita da un incontro con il pubblico. I due film tratti dall'ultimo libro della serie (Twilight Saga: Breaking Dawn Parte 2 uscirà a novembre 2012), tireranno le fila della storia d'amore di Edward e Bella, dal matrimonio alla gravidanza della ragazza, alla nascita della figlia, che scatena inarrestabili conflitti. "All'inizio della saga i due protagonisti vivevano un grande amore in un mondo mitologico, ora li ritroviamo ad affrontare temi più adulti, gli ultimi due film sono un po' più dark" spiega Jackson Rathbone, classe 1984, che si divide fra recitazione (ha anche una sua compagnia di produzione) e musica, con la sua band, i 100 Monkeys. Bill Condon (Showgirls), è il quarto regista della serie dopo Catherine Hardwicke (Twilight), Chris Weitz (New moon) e David Slade (Eclipse). "Con ogni regista - dice l'attore - abbiamo assorbito molte nuove idee, siamo cresciuti e la presenza costante di Stephenie Meyer è stata un punto di riferimento". Secondo la Reed, classe 1988, fresca sposa (due settimane fa ci sono state le sue nozze con il musicista Paul McDonald) Twilight è diventato un fenomeno mondiale "perché è una storia d'amore epica e le persone si identificano con un'idea sublimata dei sentimenti. L'amore di Bella ed Edward è fuori dalla realtà, per questo è così attraente, e non ha un solo pubblico di riferimento. Le dodicenni ci proiettano le proprie fantasie e le donne più grandi le proprie esperienze". Vista l'enorme popolarità, non solo per i protagonisti, ma per tutti gli attori di Twilight, su cui sono nati siti e blog nei quali si fantastica anche sulla loro vita privata "é molto importante operare la separazione persona/personaggio. Si diventa famosi dalla mattina alla sera, il tuo nome circola in tutto il mondo, ma è una cosa così veloce che come arriva può sparire". Nessuna paura che dopo Twilight il pubblico fatichi ad accettarvi in altri ruoli? La Reed, che a 15 anni è stata coprotagonista e cosceneggiatrice del cult indipendente Thirteen ed ama sia scrivere sceneggiature sia fare la regista (ha diretto anche un vide