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Il Papa e Trump, gelo e pochi sorrisi: lo scambio di doni, il "messaggio" di Francesco

Giulio Bucchi
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Un'atmosfera seria nel primo storico incontro tra Papa Francesco e Donald Trump. Gesti misurati, qualche momento di gelo e regali molto "significativi" tra il Pontefice e il presidente americano. Secondo quanto riferito dai due giornalisti presenti all'ingresso della Biblioteca privata del Pontefice, Trump è arrivato prima e ha dovuto aspettare circa 5 secondi. "Non abbiamo visto un sorriso", riferiscono ai cronisti della sala stampa vaticana. Anche il Pontefice non era sorridente ma serio. Una volta nello studio, "sembrava - riferiscono - che Francesco non volesse parlare davanti ai giornalisti". Trump ha affermato "È un grande onore", ma il Pontefice non ha risposto. Congedandosi, poi il presidente ha ribadito: "Non dimenticherò le sue parole". Rituale ma assai simbolico lo scambio di doni. "Abbiamo bisogno di pace", ha detto Trump dopo aver ricevuto la medaglia con l'ulivo, simbolo di pace. Il Pontefice donando la medaglia ha detto in spagnolo "glielo do perché sia strumento di pace" e porgendo l'ultimo messaggio per la Giornata Mondiale della pace 2017 (titolo "La non violenza, stile di una politica per la pace", ndr) ha sottolineato: "L'ho firmata personalmente per lei". La scelta della lingua, la stessa parlata in Messico, non sembra casuale. Poi la consegna, sempre da parte del Papa dei tre documenti programmatici del Pontificato: l'Evangelii gaudium, l'Amoris laetitia e l'enciclica ecologica Laudato sì, uno schiaffo per il presidente dichiaratamente avverso alla retorica "green" obamiana. E Trump ha risposto "Li leggerò...". Allo scambio dei doni, l'atmosfera era più rilassata. Il presidente americano ha donato a Francesco un grande cofanetto di libri dicendo "questo è un regalo per lei. Ci sono libri di Martin Luther King, spero vi piaccia... ".

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