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Barbara D'Urso in Questura, la scena mai vista. Poliziotti in rivolta: "Vergogna, sapete che...?". L'affare s'ingrossa

Giulio Bucchi
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Barbara D'Urso in caserma, l'affare s'ingrossa. Il caso, lanciato e "pompato" dal Fatto quotidiano, ha fatto discutere. La bella conduttrice di Domenica Live e Pomeriggio 5 è stata accolta nella Questura di via Fatebenefratelli di Milano con tanto di picchetto d'onore, cerimonia solitamente riservata solo alle alte cariche istituzionali. La D'Urso, pur famosa e molto amata, non rientra evidentemente tra queste. I sindacati di polizia hanno protestato per la cerimonia, giudicata inappropriata e immotivata. I vertici minimizzano, parlando di accoglienza "amichevole" e quasi spontanea. Ma oggi il Fatto rincara. Altro che saluto spontaneo o semplice "cambio di turno", era stato tutto organizzato a puntino. "Gli agenti hanno aspettato un'ora l'arrivo di Barbara D'Urso - spiega Carmelo Zapparrata, segretario milanese della Silp Cgil -. C'erano anche gli uomini del terzo turno delle volanti. È stato svuotato il cortile dalle auto. Invece di stare per strada ad affrontare i delinquenti, i nostri poliziotti stavano lì". "Credevo stesse per arrivare Sergio Mattarella - ha confessato con ironia al Fatto quotidiano un agente che passava di lì -. E poi invece ecco la D'Urso".  "Lavoro da quasi trent'anni in Questura e non ho mai visto una cosa simile se non per i presidenti della Repubblica - aggiunge Francesco De Vito, segretario del Coisp Milano -. Nemmeno quando vengono in visita consoli e ambasciatori stranieri. L'hanno perfino fatta entrare con la sua auto. Che vergogna!". "Venti giorni fa abbiamo chiesto un appuntamento al questore Marcello Cardona per parlare dei problemi sindacali - accusa Ruggero Strano, segretario nazionale degli Autonomi di Polizia -. Ci è stato risposto che la sua agenda era già piena. Pochi giorni dopo vediamo che a una showgirl viene riservata ben altra accoglienza. La prossima volta dovremo chiedere alla D'Urso di rappresentarci". Chiude il quadretto Gianni Tonelli, segretario del Sap: "Il 19 ottobre abbiamo organizzato una conferenza presso la Questura di Roma. C'era Franco Roberti, Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo. Nonostante le nostre raccomandazioni sia per iscritto che per le vie brevi non è stato predisposto nessun picchetto per accogliere una vera autorità. Nessun dirigente si è degnato di riceverlo e la sala presso la quale si è tenuta la conferenza l' abbiamo trovata sporca e in disordine. Ho dovuto passare io lo straccio in terra".

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