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Ischia, la denuncia del sindacato di Polizia: "Siamo stanchi di tutelare i politici senza placca identificativa"

Giovanni Ruggiero
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La visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella alle zone terremotate sull'isola di Ischia ha scatenato una polemica rimasta in sordina. Ad aver finito la pazienza sono i poliziotti, per voce del segretario regionale del sindacato Coisp, Giuseppe Raimondi, irritato dopo la visita del Capo dello Stato e la richiesta fatta a tutti gli agenti chiamati a fare da servizio di scorta: "All'arrivo a Ischia del nostro Presidente - ha detto Raimondi - i nostri poliziotti in servizio con abiti civili si sono dovuti far trovare senza placca identificativa. Siamo stanchi di essere trattati in questo modo. Si chiede la protezione delle Forze dell'Ordine ma allo stesso tempo si vieta di mostrarsi in pubblico complicando ancora di più il lavoro di protezione da parte del personale impiegato a tutela delle autorità". A questa sorta di ipocrisia, che spinge i politici a nascondere gli uomini di scorta per camuffare la propria immagine nelle foto e davanti alla gente che assiste al loro arrivo, aveva fatto ricorso anche la presidente della Camera Laura Boldrini: "Arrivare a chiedere di togliere anche la placca identificativa al personale che espleta servizio in borghese è veramente intollerabile - aggiunge Raimondi - Non so chi abbia impartito questo ordine, ma chiunque l'abbia fatto è bene che sappia che i poliziotti non vogliono più prestarsi alle esigenze di immagine, nascondendosi dietro gli anfratti per tutelare il politico di turno o come in questo caso il Presidente della Repubblica, i quali vorrebbero presentarsi come cittadini comuni, pronti a scendere tra la gente, ma in realtà vengono sempre accompagnati da decine e decine di uomini".

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