Giorgia Meloni beffata da La Vardera: "Candidatura bluff, cosa voleva fare davvero l'ex Iena". Finisce a pugni
Una "candidatura-bluff", una fregatura per Giorgia Meloni e Matteo Salvini. La storia di Ismaele La Vardera, ex Iena finito quarto nella corsa a sindaco di Palermo, potrebbe essere la più grande beffa politica della storia italiana recente. Il giovane La Vardera, secondo le accuse di Francesco Benigno, attore (il suo film più famoso è Mery per sempre) e a sua volta candidato sempre nelle fila di Noi con Salvini, si sarebbe candidato solo con lo scopo di realizzare un documentario sulla politica siciliana, registrando tutte le conversazioni "rubate" di politici come Cuffaro e Miccichè. Nel dossier sarebbe finita anche una conversazione "compromettente" con Benigno, da cui sarebbe nata una rissa con tanto di pugno. La Vardera è finito in ospedale, con un collare. E mentre lui nega le accuse (o perlomeno difende la sua buona fede), Noi con Salvini e Fratelli d'Italia vanno su tutte le furie. "Voglio rassicurare i miei elettori (e anche chi non mi ha votato): la mia candidatura non è stata un bluff. Avrei fatto volentieri il sindaco, ma Orlando, Ferrandelli e Forello mi hanno largamente battuto", spiega su Facebook La Vardera. "Durante questi mesi ho documentato la mia campagna elettorale e tutto quel che mi è successo - dice -. Che male c'è a rendere trasparente la politica? Per farlo meglio mi sono fatto aiutare da persone con le quali ho collaborato e che mi hanno sostenuto in questi mesi: Davide Parenti (autore delle Iene) e Claudio Canepari". "Subito dopo le elezioni, a risultato ottenuto - prosegue -, ho incontrato tutte le persone coinvolte e ho chiesto loro se fossero disponibili ad entrare nel nostro racconto. Praticamente tutte mi hanno rilasciato il loro consenso tranne uno che stava nella mia lista che non l'ha presa affatto bene e m'ha mandato all'ospedale (Francesco Benigno, ndr). Molti prima di me hanno documentato la loro elezione (Macron ad esempio, ma nessuno ha pensato che fosse un bluff la sua candidatura). Sto facendo male a voler raccontare la meravigliosa esperienza che ho fatto negli ultimi mesi?". Nel partito la pensano diversamente. "Non può che amareggiare apprendere che il candidato sindaco di Palermo Ismaele La Vardera abbia premeditatamente utilizzato questo suo ruolo per registrare, anche in maniera fraudolenta, immagini e conversazioni da diffondere a scopo di lucro", accusa una nota di Fratelli d'Italia. "Pur non avendo nulla da temere dalla pubblicazione di qualsivoglia registrazione, Fratelli d'Italia reputa gravissimo l'avere carpito la fiducia dei dirigenti locali e nazionali e soprattutto degli elettori palermitani, ai quali lui e noi stessi ci siamo rivolti per avere il loro consenso". Secondo ricostruzioni, La Vardera avrebbe chiesto anche alla Meloni il nullaosta per pubblicare loro colloqui, ricevendo in cambio un netto rifiuto. Anche Mediaset si dissocia, definendosi "estranea" a qualsiasi attività recente promossa da La Vardera. È quanto viene precisato da fonti del Biscione dopo le ricostruzioni di stampa.