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Crescono le spese degli italianima i salari sono fermi da 20 anni

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Il risultato è una progressiva riduzione della capacità di risparmio

Nicoletta Orlandi Posti
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I salari reali sono rimasti al palo in Italia negli ultimi 20 anni. Lo sottolinea l'Istat nel suo rapporto annuale. "Tra il 1993 e il 2011 - spiega l'Istat - le retribuzioni contrattuali mostrano, in termini reali, una variazione nulla, mentre per quelle di fatto si rileva una crescita di quattro decimi di punto l'anno". Negli ultimi due decenni, evidenzia il rapporto, "la spesa per consumi delle famiglie è cresciuta a ritmi più sostenuti del loro reddito disponibile, determinando una progressiva riduzione della capacità di risparmio. Complessivamente dal 2008 il reddito disponibile delle famiglie è aumentato del 2,1 per cento in valori correnti, ma il potere d'acquisto (cioè il reddito in termini reali) è sceso di circa il 5 per cento. Le retribuzioni da lavoro dipendente hanno aumentato la loro incidenza sul reddito disponibile delle famiglie, passando dal 39,3 per cento del 1992 al 42,8 per cento del 2011. Al contrario - osserva l'Istat - i redditi da lavoro autonomo hanno complessivamente ridotto il loro contributo alla formazione del reddito disponibile, dal 28,8 per cento del 1992 al 25,3 per cento nel 2011. Il contributo dei redditi da capitale alla formazione del reddito disponibile si è più che dimezzato, passando dal 16,1 per cento del 1992 al 6,8 per cento del 2011. Negli ultimi vent'anni le prestazioni sociali alle famiglie hanno contribuito positivamente alla dinamica del reddito disponibile; la loro quota è aumentata dal 24,5 del 1992 al 32 per cento del 2011".

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