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Anche Draghi ostaggio del rigore:delude le attese, crollano le Borse

Mario Draghi

Il numero uno dell'Eurotower: "La Bce non può sostituirsi ai governi. Acquisti di Bond sì, ma solo sul mercato secondario". Vago sulle "misure non convenzionali". Spread alle stelle

Andrea Tempestini
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Parla Mario Draghi e crollano le Borse (tonfo a Piazza Affari, che chiude in calo del 6,64%; lo spread vola a 510 punti base). Le aspettative dei mercati che attendevano l'intervento del governatore della Bce sono state clamorosamente disattese (nel resto dell'articolo vi diamo conto della giornata in Borsa). L'insuccesso non può essere però imputato al Super Mario ai comandi dell'Eurotower, ma ai governi (e alla Bundesbank) che non offrono margini di manovra all'istituto di Francoforte. Ma passiamo ai fatti. Pur ripetendo che "l'euro è irreversibile e non si può temere che scompaia", e pur premettendo che la Bce "potrebbe adottare misure straordinarie e non convenzionali" (anche se "i dettagli verranno discussi nelle prossime settimane": un'altra frenata che innesca la fuga dai mercati Ue), Draghi non avanza di un centimetro sugli acquisti dei titoli di Stato e men che meno sulla possibile licenza bancaria (alias, potenza di fuoco illimitata) di cui potrebbe essere dotata la Bce. Il governatore ha spiegato chiaro e tondo che "la Bce non può sostituirsi ai governi e, prima che possa intervenire sul mercato dei titoli di Stato, i Paesi devono ricorrere ai fondi salva-Stati Efsf e Esm", la cui potenza di fuoco però resta limitata. Senza tenere conto del fatto che il meccanismo di acquisti automatici dei Bond dei Paesi in difficoltà è subordinato alla decisione della Corte Costituzionale tedesca del prossimo 12 settembre. Niente bazooka insomma: dopo le parole della scorsa settimana che misero le ali ai mercati, da Draghi ci si attendeva la presentazione di provvedimenti e novità concrete. Provvedimenti e novità che però non sono arrivati. Vincono i rigoristi - Draghi ha poi spiegato che l'Eurotower "potrebbe tornare a intervenire sul mercato", ossia potrebbe acquistare titoli di Stato sul mercato secondario, e se necessario "potrebbe varare misure di politica monetaria non standard", ossia abbassare ulteriormente i tassi d'interesse dall'attuale 0,75% (un valore che oggi, giovedì 2 agosto, la Bce non ha voluto ritoccare, anche se, ha spiegato Draghi, il consiglio ne ha discusso). I mercati si attendevano dichiarazioni di ben altra portata dal governatore: la speranza era che la Bce aprisse agli acquisti ai Bond in asta, senza dover "tappare i buchi" sul mercato secondario. Ma l'ex numero uno di Bankitalia ha lasciato intendere che, ad oggi, vincono le resistenze dei governi rigoristi: per ora la Bce non può fare di più rispetto a quanto fece la scorsa estate e lo scorso inverno, nel pieno dell'emergenza. A tal propostivo, Draghi ha sottolinato che i governi dell'area euro devono tenersi pronti a ricorrere ai fondi salva-Stati per alleviare le tensioni sui mercati del debito sovrano "in casi eccezionali" e a "condizioni molto strette". Poi il monito: "I Paesi dell'Eurozona devono andare avanti con le riforme strutturali e con il consolidamento fiscale con determinazione e in modo rapido". Quindi un'altra secchiata di pessimismo: "La crescita economica nell'area euro resta debole anche per via delle continue tensioni sui mercati finanziari e del clima di incertezza". Nel dettaglio a pesare sono "l'elevata disoccupazione" e "il rallentamento dell'economia globale". Crollano le Borse - Impressionanti le ripercussioni in negativo delle parole di Draghi sulle piazze affaristiche. All'inizio del discorso i rialzi di Piazza Affari flirtavano con il 2 per cento. Nemmeno quindici minuti dopo le prime parole del governatore il tracollo: a Milano il paniere principale Ftse Mib sprofondava del 2,4% mentre il complessivo All Share del 2,20 per cento. A fine giornata il Mib ha lasciato il 4,64%, mentre l'All share il 4,20. In tutta Europa ha fatto peggio soltanto Madrid, in ribasso del 5,03 per cento. Tra gli altri Listini Parigi ha perso il 2,68%, Francoforte il 2,20%, Amsterdam l'1,69%, Lisbona l'1,71%, Bruxelles il 2,08% e Londra lo 0,88 per cento. A Milano sono i titoli del comparto bancario quelli sui quali si sono concentrate le vendite. Nel paniere principale a guidare i ribassi di giornata è Mediobanca che ha chiuso la seduta a perdendo 8,87 punti percentuali (pesa la notizia dell'iscrizione nel registro degli indagati dell'ad di Piazzetta Cuccia, Alberto Nagel, interrogato ieri per sei ore sul presunto accordo per favorire l'uscita dei Ligresti dal gruppo; ribasso per la stessa Fonsai, giù del 7,35%, e Unipol, che ha perso il 7,45%). Tra i bancari a picco anche Ubi Banca (-7,28%), Banco Popolare (-6,48%), Intesa Sanpaolo (-6,07%) e Unicredit (-4,32%). In calo anche Generali, che perde il 6,43% nonostante l'aumento degli utili nel   semestre. Tra gli energetici Enel perde quota del 5,87%, ed Eni ha perso l'1,85 per cento. Spread ed euro - In parallelo al crollo delle Borse, il volo dello spread: il differenziale tra Btp decennali e omologhi Bund tedeschi sulla piattaforma Tradeweb volava sopra i 480 punti, per oi raggiungere i 485; sulla piattaforma Reuters il valore restava superiore ai 450 punti, con un rendimento pari al 5,82 per cento. A fine giornata lo spread Btp-Bund, che aveva aperto a 454 punti, ha chiuso a 509,5 punti (dopo aver toccato un massimo di giornata di 512,12 punti). Il rendimento dei titoli decennali è schizzato al 6,33 per cento. Lo spread tra Bonos di Madrid e Bun è volato nuovamente sopra quota 600 punti, a 601 punti base, rispetto ai 538 dell'apertura (il rendimento si è attestato al 7,24%). Brutte notizie anche per l'euro, che retrocedeva sotto quota 1,22 rispetto al dollaro. Draghi, nel corso del suo intervento alla Bce, ha sottolinato come "i tassi di rifinanziamento del debito pagati da alcuni paesi dell'area euro sono alti in modo eccessivo a causa della frammetnazione della trasmissione della politica monetaria".  

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